Fare un passo indietro, ma non per ritirarsi. Fare un passo indietro per prendere la rincorsa e saltare ancora più in avanti. È questa la strategia del premier Alexis Tsipras che lo ha annunciato nella sera di questo giovedì 20 agosto con un messaggio televisivo registrato alla nazione. Perché Tsipras è comunque un giocatore, non d'azzardo, come lo descrivono molti avversari. Ama comunque prendere dei rischi. Dopo che la settimana scorsa la sua maggioranza parlamentare si è disintegrata e i voti al "sì" per il terzo piano di salvataggio sono arrivati dall'opposizione.

Dopo che la fronda interna della sinistra più radicale ha continuato a crescere dentro al partito. Dopo aver perso per strada, perché in troppi ne avevano chiesto la testa, il ministro delle finanze Varoufakis, l'ormai ex premier ha deciso che era tempo di andare a vedere le carte. Dopo aver rassegnato le dimissioni ha anche chiesto nuove elezioni che spera di vincere visto che vanta, ancora, una certa popolarità in Grecia. La data delle consultazioni anticipate potrebbe essere il 20 settembre.

Tsipras il traghettatore

L'ex barricadero è nato 41 anni ad Atene, il 28 luglio 1974, ovvero quattro giorni dopo la caduta del regime dei colonnelli. Si è fatto notare nel 2006 quando corre per la poltrona di sindaco di Atene piazzandosi al terzo posto.

Alle politiche del 2009, con il gruppo parlamentare Syriza, ottiene il 4,6% ed entra in Parlamento. Tre anni dopo sfiora il 27%. Ma è il voto del 6 maggio 2012 che proietta Syriza al secondo posto a conquistare il 16,78% delle preferenze e 52 seggi in Parlamento. Sette mesi fa la vittoria e l'accordo di luglio con i creditori.

Con queste dimissioni da premier la Grecia va al quinto voto politico nel giro di poco più di un anno, nel giorno in cui arrivano i primi 13 miliardi dall'Esm, il fondo europeo di stabilità e all'indomani del voto cruciale del Parlamento tedesco che dà il via libera al prestito da 86 miliardi di euro.

Quale tattica per riprendere il potere?

Il voto anticipato è una mossa che serve a Tsipras per non dare tempo alle opposizioni di organizzarsi. Senza dimenticare che il premier dimissionario vuol schiacciare la serpe in seno. Stiamo parlando del blocco di Piattaforma di Sinistra interno a Syriza. Un blocco che ha votato contro gli accordi con i creditori. Tsipras non vuole dar tempo agli avversari di separarsi dal partito, consolidarsi ed erodere consensi nelle urne. Per ora sei elettori su dieci in Grecia avrebbero ancora fiducia in lui. Resta da vedere però, quello che farà Varoufakis molto più mediatico del premier e capace di scaldare i cuori soprattutto all'estero.