A venticinque anni esatti dallo sbarco al porto di Bari della nave Vlora, stipata all'inverosimile con 20.000 profughi albanesi, la Puglia potrebbe rivivere l'emergenza di quei giorni, in cui si rese necessario accogliere i migranti allo Stadio della Vittoria di Bari, in un contesto di dramma umanitario e impreparazione per il più imponente arrivo di migranti della storia italiana. Mercoledì 9 marzo, durante la puntata del talk show Otto e Mezzo in onda su La7, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha lanciato l'allarme: "Questa estate potrebbero arrivare in Puglia 150.000 migranti, tutti insieme, è chiaro che si deve affrontare la questione con il Governo".

La nuova rotta dei migranti è la Puglia

Emiliano ha richiamato l'attenzione del Governo dopo che la rotta dei Balcani è stata ufficialmente chiusa in questi giorni. Il primo Paese a lasciare passare solo persone con regolare passaporto è stata la Slovenia, subito seguita dagli altri Stati dell'area balcanica. Il risultato a breve termine è l'isolamento della Grecia, che deve gestire subito 40.000 migranti rimasti bloccati. A medio termine invece, il flusso dei migranti, che secondo Emiliano "ha una spinta fisiologica, come l'acqua" potrebbe dirigersi verso la rotta Romania-Russia-Lituania oppure via mare da Grecia e Albania verso la Puglia, facendo rivivere gli esodi biblici dell'estate del '91.

Migranti, coinvolta la Puglia e tutto il Paese

Nello studio di Otto e Mezzo le parole di Emiliano sono state subito commentate dal giornalista Maurizio Belpietro: "Si tratta di una grana per il Governatore, ma anche complessiva del nostro Paese. Dopo anni di trattative, intese e tentativi di accordi con altri Paesi europei l'Italia si trova da sola a dover gestire la situazione, e non ha le idee ben chiare. Non solo perché Palazzo Chigi non parla con il Governatore della Puglia, ma perché non ha un piano di emergenza. La gestione dei migranti è stata sempre casuale".

A queste parole, Emiliano ha replicato concordando sulla rilevanza nazionale del problema, ma dissentendo sul resto: "Fino ad oggi il Governo ha fronteggiato in modo sufficientemente adeguato il fenomeno, ma abbiamo un problema culturale: la questione migranti durerà per trenta, quarant'anni, e abbiamo bisogno di rendere operativo un regime di seconda accoglienza e integrazione".