Ieri, 21 febbraio 2017, Il Consiglio "Economia e finanza" (ECOFIN) ha approvato la proposta di direttiva concernente le nuove regole che prevengono l'elusione fiscale attraverso Paesi extaeuropei. La proposta proibisce, in particolare alle multinazionali, di eludere le imposte societarie sfruttando le differenze esistenti tra i sistemi impositivi degli Stati membri e quelli dei Pesi extraeuropei, i cosiddetti "disallineamenti ibridi".
Le nuove previsioni completano quelle contenute nella Direttiva antielusione approvata nel luglio 2016, le quali sanciscono, per tutti i Paesi europei, misure anti-abuso contro l'elusione.
I disallineamenti ibridi si verificano quando vari Paesi adorano normative differenti concernenti le imposte in riferimento a determinate fasce di reddito o in base alle entità dei contribuenti, normative che le multinazionali eluderebbero quando sottoposte a tassazione in Paesi terzi, fiscalmente più favorevoli. L'accordo raggiunto, quindi, persegue l'obiettivo di assicurare che questi disallineamenti ibridi non siano utilizzati a fini elusivi, anche e soprattutto lì dove siano interessati Paesi terzi esterni all'Unione europea.
La Direttiva proposta, inoltre, contribuirà all'implementazione delle raccomandazioni che l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha emesso nel confronti dell'Unione nel 2015. L'Unione, finalmente, sta ponendo le basi per contrastare l'elusione fiscale e i conseguenti profitti elusivi dei suoi grossi contribuenti.
Prossimi step
Le misure vincolanti adottate si basano sul lavoro fatto negli ultimi due anni per gestire l'elusione fiscale e per assicurare una tassazione efficace e giusta nell'Unione europea. Le iniziative portate avanti dalla Commissione di Juncker, in particolare il pacchetto antielusione del 2016, per garantire una fiscalità trasparente e per contrastare l'elusione, stanno già avendo i primi risultati.
Gli Stati membri dovranno implementare la direttiva in oggetto entro il 31 dicembre 2019. Inoltre, per approvare la proposta di direttiva, ai sensi dell'articolo 115 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea, sarà necessaria l'unanimità del Consiglio e una previa consultazione del Parlamento europeo. La nuova normativa entrerà in vigore il 1° gennaio 2020, con un periodo di progressiva introduzione, fino al 2020, dell'articolo 9a.