Arriva la tanto attesa proposta sul lavoro di Matteo Renzi, neo segretario del Partito Democratico. I contenuti sono all'insegna della novità, a partire dalla partecipazione dei lavoratori nei CDA delle aziende. Previsto un assegno universale di disoccupazione con l'obbligo di non rifiutare un posto di lavoro e di seguire dei corsi di formazione, riduzione dell'IRAP e contenimento del costo sostenuto per l'energia da parte delle aziende e maggiori investimenti sulla rete con una 'agenda digitale'.

Previsto anche un obbligo di rendicondazione online per le imprese che accedono a fondi pubblici per la formazione. Sono questi alcuni dei punti principali su cui il sindaco di Firenze è pronto a discutere.



Entra a nel dibattito con una proposta forte il Sindaco del capoluogo toscano. Fa sapere che la bozza sarà sarà inviata a tutti i parlamentari del PD e che sarà emendata e discussa anche nella direzione nazionale dei democratici prevista il 16 gennaio, ma la considera necessaria per rendere più chiara la legislazione sul lavoro, oggi, a tratti incomprensibile.

Il primo cittadino fiorentino si dice convinto che troverà notevoli resistenze, ma è sicuro che questi provvedimenti, uniti a maggiori 'tempi certi' per la pubblica amministrazione, attireranno l'interesse degli investitori stranieri.

Punta sull'innovazione, quindi, Renzi e annuncia: "entro 8 mesi sarà presentato un 'codice unico' del lavoro". Il Sindaco di Firenze si dice convinto che non basta, però, una legge a creare posti di lavoro ma è necessario l'impegno degli imprenditori e una "visione che vada a incidere sui prossimi anni con qualche investimento da sostenere nei prossimi mesi". Netto anche il no a vecchi dogmi di ideologie passate, perché l'obiettivo - dice Renzi - "è creare posti di lavoro".

Arrivano le prime reazioni: Giovannini  - ministro del Governo di Enrico Letta - si mostra scettico in quanto considera troppo onerosa la proposta. Immediato il si della CISL.