Riforma Pensioni Governo Letta, ultime notizie: il prestito di Giovannini, ovvero l'ipotesi di permettere di andare in pensione con due o tre anni di anticipo ricevendo un assegno da ripagare, negli anni seguenti, tramite decurtazione della pensione, continua a far discutere.
Le ultime notizie sulla riforma pensioni del Governo Letta si concentrano sull'ipotesi di prepensionamento con prestito riproposta dal ministro Giovannini.
Centrella dell'Unione Generale del Lavoro ha commentato, intervistato da Il Sussidiario, che "potrebbe essere un'idea", purché sia su base volontaria, come effettivamente dovrebbe essere stando alle prime formulazioni. Prendiamo a esempio l'intervento di Centrella poiché il segretario generale dell'UGL parla tuttavia di misure più ampie, di una vera e propria riforma pensioni del Governo Letta, più che di interventi sparuti.
Difatti sembra che se da un lato la proposta di prepensionamento con prestito di Giovannini, su base volontaria e per i lavoratori del settore privato, non stia incontrando enormi opposizioni (in fondo si tratterebbe di una possibilità in più e chi vuole può coglierla) sembra permanere tra cittadini ed esponenti istituzionali l'insoddisfazione per gli interventi sulle pensioni del Governo Letta.
Il prestito, ovvero, non è abbastanza o non è comunque la grande misura che gli italiani attendono.
Per quanto riguarda la riforma pensioni del Governo Letta le ultime notizie vertono anche, con forza, sui tagli alle pensioni d'oro: dopo le mozioni proposte in aula in un clima decisamente acceso, dove alla fine tutte sono state bocciate tranne quella della maggioranza, molto blanda, in cui ci si impegna a controllare il pagamento del contributo di solidarietà e in caso a intervenire su "eventuali distorsioni e privilegi". Renzi voleva un intervento più deciso ma niente da fare. Forte intervento richiesto anche da Giorgia Meloni, bocciato, intervento chiesto dal Movimento 5 Stelle per scaglioni dallo 0,1 per cento sotto i 3 mila euro al 32 per cento sopra i 322 mila euro, bocciato.
Anche Lega Nord e Scelta Civica favorevoli a prelievi oltre le pensioni con 5 mila euro o a tetti oltre tale soglia per assegni calcolati con il retributivo. Niente da fare.
Il commento forse più incisivo al modo in cui è stata affrontata la questione dei tagli alle pensioni d'oro nella riforma pensioni del Governo Letta sembra essere quello di Giorgia Meloni, che con pungente ironia ha dichiarato, rivolta alle titubanze del PD: "Se questi sono di sinistra, io sono Mao Tse Tung".