Solo poche settimane fa il Ministro Giovannini aveva avanzato la possibilità per quei lavoratori che, nel periodo intercorrente tra l'approvazione della riforma Fornero ed il 2014, avendo maturato i requisiti pensionistici scegliessero di andare in pensione anticipatamente.
La "formula" pensata è quella che permetterebbe di accedere al prestito erogato dallo stesso ente previdenziale (Inps), potendo così garantire l'uscita anticipata dal lavoro prima del raggiungimento dei nuovi requisiti previsti dalla Legge Fornero, senza la quale quegli stessi lavoratori avrebbero potuto conseguire il trattamento pensionistico.
Ma, affinché tale proposta possa concretizzarsi, e non restare solo astrattamente plausibile, sarà necessario "attivare" un meccanismo d'intesa tra le parati sociali, ente previdenziale, da un lato (Inps) e Governo, dall'altro: una discussione che attualmente non può essere intavolata data la mancanza di un Presidente al vertice dell'Inps (il 1 febbraio 2014, infatti, il vertice Inps, Mastrapasqua, si è dimesso)
La carenza di un rappresentante legale dell'Istituto previdenziale potrebbe far emergere altri problemi anche sul versante "esodati", delle cui pratiche amministrative le sedi territoriali continuano comunque ad occuparsi, tuttavia senza avere delle direttive ben definite.
Infine, anche la problematica dei "Quota 96" potrebbe riemergere: da poco tempo è stato confermato il trattamento pensionistico anche se soltanto per pochi futuri pensionati: avevamo altresì parlato pochi giorni fa della "situazione dei Quota 96 per il comparto scuola".
In questo marasma economico ed istituzionale, per consentire l'accesso ai prossimi pensionati sarebbe sicuramente utile una guida con indicazioni certe da parte dell'Ente previdenziale.