Il tema dei prepensionamenti e della riforma della Pubblica Amministrazione sono al centro della discussione di Governo. C'è molta attesa per il consiglio dei Ministri di venerdì prossimo, 13 giugno, all'interno del quale verranno presentate le novità in tema di Pensioni: in particolar modo, si dibatterà sulla proposta di uscita pensionistica riservata ai dipendenti pubblici che verrà avanzata dal ministro Madia e che non mancherà di sollevare polemiche.

Vediamo perchè.



Governo Renzi, riforma pensioni, squilibrio tra pubblico e privato

La proposta che verrà formulata dal ministro Madia riguarderà tutti coloro a cui mancano cinque anni dall'età pensionistica e prevede un assegno pari al 65 per cento dello stipendio: in realtà, prima di questa soluzione, a questi lavoratori verrà proposto un ricollocamento vicino a casa (o addirittura nel comune di residenza) con una decurtazione del salario del 20-25 per cento. 



C'è già chi sta criticando fortemente questo piano di prepensionamento soprattutto per il fatto che la differenza tra l'assegno pensionistico che i lavoratori andrebbero a percepire e lo stipendio come 'ricollocati' è davvero minima...Ci si chiede chi sceglierebbe di continuare a lavorare per un 10-15% in più, con la prospettiva, magari, di trovarsi un lavoro in nero che farebbe guadagnare molto di più.



Inoltre c'è un altro rischio da tenere in considerazione: visto che questo piano di prepensionamento riguarderà, come si evince dalle dichiarazioni del Governo, soltanto il settore pubblico, i dipendenti privati potrebbero scendere sul piede di guerra per le disuguaglianze che si verrebbero a creare. 

E' proprio questo il rischio che il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti vorrebbe evitare, cercando una soluzione che possa andare bene a tutti e che si riveli equa.