Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito relativo alla riforma delle Pensioni 2014, con Cesare Damiano (presidente della Commissione Lavoro), Giuliano Poletti e Pier Carlo Padoan (Ministri del Lavoro e dell’Economia) protagonisti assoluti dell’attuale contesto previdenziale; nella bagarre che ha visto scontrarsi Padoan e Damiano relativamente all’età pensionabile è infatti di recente intervenuto il ministro Poletti, sicuro di come quello relativo alla fissazione di una soglia standard di uscita dal lavoro sia al momento uno dei problemi minori da affrontare.





Sempre in tema di riforma pensioni 2014 bisogna poi sottolineare l’ennesimo intervento di Damiano, con l’ex ministro del lavoro ad essersi concentrato principalmente sul caso degli esodati e sull’esigenza di un ritorno ad un meccanismo di flessibilità in uscita.

Riforma pensioni 2014, Damiano, Poletti e Padoan: età pensionabile e flessibilità



Come accennato in apertura, il dibattito relativo alla futura riforma delle pensioni 2014 sembra attualmente ruotare attorno all’età pensionabile; nei giorni scorsi Padoan si è detto favorevole ad un graduale incremento della stessa, con ciò scatenando la pronta reazione di Damiano: ‘Il ministro sbaglia, l’età pensionabile va diminuita, non aumentata’.



Il botta e risposta tra i due è poi stato ‘mediato’ dall’intervento del ministro del lavoro Poletti, sicuro di come il problema più impellente consista nell’affrontare altre questioni previdenziali lasciando per il momento da parte il tema dell’età pensionabile: ‘Concordo con il ministro Poletti: il problema non è quello di aumentare l’età pensionabile - ha dichiarato al riguardo Damiano parlando di riforma pensioni 2014 e revisione del sistema previdenziale - Semmai, dico io, bisognerebbe abbassarla’.



Certo sorprende e non poco il tono delle dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa da Padoan, che in un contesto di profonda difficoltà (pensiamo ai centinaia di migliaia di lavoratori chiamati a fare i conti con requisiti così stringenti da vedere messo a rischio il proprio diritto al pensionamento) si è lasciato andare ad un intendimento che mai il governo Renzi aveva lasciato intravedere.



Parlando sempre di riforma pensioni 2014 e riassetto del sistema previdenziale italiano, Damiano ha poi riproposto la propria personale ‘ricetta’: ‘Esistono due strade: introdurre un criterio di flessibilità, a partire dai 62 anni, per l’uscita dal lavoro verso la pensione, oppure il ritorno alle quote ante Fornero’.

Riforma pensioni 2014, esodati: Damiano parla di questione prioritaria, a breve discussione in Parlamento



La vertenza previdenziale più impellente da affrontare è certamente quella degli esodati, che ormai da mesi attendono una riforma delle pensioni 2014; lo stesso Damiano ha ribadito la centralità del loro caso - ‘E’ sacrosanto ribadire la centralità del tema degli esodati: persone rimaste da anni senza alcun reddito, il problema va risolto in modo strutturale’ - sottolineando come il prossimo 26 giugno inizierà il dibattito relativo alla proposta di legge che dovrebbe risolvere una volta per tutte una delle più clamorose vertenze sociali degli ultimi decenni.



Con oltre 300.000 esodati rimasti senza lavoro e reddito a causa dell’innalzamento dell’età pensionabile, le dichiarazioni rilasciate dal ministro Padoan paiono in definitiva fuori luogo, sia tecnicamente (il sistema andrebbe reso più flessibile e meno ingessato) che operativamente (da mesi si parla di una revisione della legge Fornero, che dalla sua ratifica ha costretto l’esecutivo ad operazioni di salvaguardia per oltre 11 miliardi di euro). In tutto questo a lasciare basiti è anche il comportamento di Poletti, che all’interno di un dibattito così delicato non è andato al di là di un laconico commento senza apparente significato.



E Voi cosa ne pensate? Come giudicate le parole del ministro Padoan? Concordate o vi sentite di appoggiare il pensiero di Damiano? Cosa pensate dell’atteggiamento distaccato di Poletti? Dateci il vostro parere commentando l’articolo qui sotto!