Prosegue incessantemente il dibattito riferito a riforma pensioni 2014-2015 e previdenza: come vi avevamo anticipato ieri, la sala stampa di Montecitorio è stata infatti protagonista di una conferenza che ha avuto ad oggetto due temi fra i più delicati tra quelli ascrivibili alla riforma delle Pensioni 2014-2015, il riassetto della pensione anticipata da una parte e la proroga dell’opzione contributivo con conseguente estensione agli uomini dall'altra.

Il meeting è parso particolarmente significativo anche e soprattutto perché è stato dimostrato come le casse statali andrebbero incontro ad un sensibile risparmio dando corso ad una proroga dei termini dell’opzione contributivo, per non parlare poi degli enormi risparmi derivanti da un’eventuale estensione dello stesso istituto ai colleghi di sesso maschile. Parlando invece in modo più specifico di riforma pensioni 2014-2015 e pensione anticipata non possiamo non riportare le dichiarazioni rilasciate dal Commissario dell’INPS Tiziano Treu, fermo e deciso nel sottolineare che a questo punto ‘una riforma della pensione anticipata è assolutamente necessaria’.



Riforma pensioni 2014-2015, pensione anticipata e opzione contributivo per tutti: le cifre danno ragione al Comitato Opzione Donna, Renzi perché no?

Come accennato in apertura, parlando di riforma pensioni 2014-2015 e pensione anticipata non possiamo ignorare gli esiti della conferenza incentrata sull’opzione contributivo donne tenutasi ieri nel palazzo di Montecitorio; principale relatore il capogruppo PD della Commissione Lavoro Maria Luisa Gnecchi, che parlando di riforma pensioni 2014-2015, pensione anticipata e opzione contributivo (l’istituto, lo ricordiamo, consente alle donne il pensionamento a 57 o 58 anni di età più 35 di contributi a fronte di assegni ridotti rispetto al retributivo) ha prodotto un ragionamento robusto e convincente: ‘La prima cosa che chiediamo è un ripristino del diritto alla fruizione dell’opzione contributivo fino a dicembre 2015’ ha esordito la Gnecchi. ‘Per capire come l’opzione contributivo convenga anche allo Stato basta fare un semplice ragionamento: una proroga costerebbe circa 554 milioni di euro sino al 2019, ma di là in poi lo Stato avrebbe solo un guadagno per via degli assegni erogati che sono inferiori rispetto a quelli cui si avrebbe diritto col retributivo’ ha sottolineato la Gnecchi, che argomentando ancora di più il proprio discorso attinente a riforma pensioni 2014-2015, pensione anticipata e opzione contributivo ha poi parlato di numeri: ‘L’aspettativa di vita di una donna ad oggi è 84 anni, seguendo questo schema le donne che fruiranno del contributivo oggi riceveranno la pensione fino al 2041; se fino al 2019 la misura costerebbe 554 milioni, dal 2019 ci sarebbero solo risparmi per un totale di un miliardo e 729 milioni di euro’. In definitiva, prevedere una riforma delle pensioni 2014-2015 che porti ad una proroga dell’opzione contributivo porterebbe ad un doppio vantaggio: tagliare il monte spese previdenziale ed accontentare, per una volta, le istanze di migliaia di lavoratrici che chiedono di poter ancora fruire dell’istituto (per ascoltare la conferenza si può attivare il seguente link: ‘http://webtv.camera.it/conferenze_stampa’ cliccando poi su ‘Pensioni, Conferenza Stampa di Maria Luisa Gnecchi’). Nella giornata di ieri anche il Commissario INPS Tiziano Treu ha sottolineato che ‘una riforma della pensione anticipata è assolutamente necessaria’, con ciò aprendo all’ipotesi targata Cesare Damiano (pensione anticipata a 62 anni di età più 35 i contributi). E Voi cosa ne pensate? Sareste favorevoli ad una proroga dell’opzione contributivo? Accettereste di buon grado una sua estensione anche ai lavoratori di sesso maschile? Dateci un giudizio commentando l’articolo qui sotto! Se desiderate continuare a rimanere aggiornati su riforma pensioni 2014-2015, pensione anticipata e opzione contributivo vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ poco sotto il titolo del pezzo.