Aprire o non aprire Partita Iva? E’ la domanda chein tanti si stanno ponendo, soprattutto alla luce delle ultime notizie chetrapelano dai lavori sulla Legge diStabilità 2015 che prevedonomolte novità soprattutto per i giovani:il regime della P.I. agevolata dicui usufruiscono soprattutto i liberiprofessionisti che iniziano la propria attività professionale potrebbesubire significative modifiche in seguito alla riforma in corso.

Rischia di salire la pressione fiscale suicosiddetti contribuenti minimi, coloroi quali cioè godono di una serie di agevolazionifino a 35 anni: questo almeno fino ad ora, perché il clima sembra cambiatoe le associazioni di categoria sono sul piede di guerra.

Regime dei minimi:aprire Partita Iva prima di gennaio 2015 conviene, ecco perché

Attualmente i liberiprofessionisti che rientrano nella categoria godonodel regime agevolato per 5 anni (estendibilemassimo fino a 35 anni): il monte ricavida non superare è 30 mila euro sucui pagare un’imposta sostitutiva del 5%.Sui ricavi, inoltre, devono essere pagati i contributi previdenziali INPS che confluiscono nella c.d.

gestione separata. La riforma che si vuole avviare con la Legge di Stabilità, invece, parealquanto cervellotica: innalzamento dell’impostadal 5% al 15% (che nei primi tre anni di attività scende al 10%) e,soprattutto, eliminazione del montericavi di riferimento. Esso diventerà variabile a seconda dell’attivitàsvolta e sarà preso in considerazione un coefficiente di redditivitàpredeterminato.

In linea di principio, se le cose non dovessero cambiare, conviene aprire la Partita Iva entro lafine dell’anno: in questo caso, infatti, si potrebbe godere delle vecchieregole (cioè quelle in vigore adesso) fino alla fine dei cinque anni fissati inpassato oppure del 35esimo anno di età. Il risparmio, fermo restando che simetta mano alla materia nei prossimi anni, sarebbe non indifferente.

Riforma Partite Iva:associazioni di categoria contro il governo

Le associazioni dei liberiprofessionisti non le mandano a dire: «Se la legge di Stabilità non verràcambiata – scrivono in una nota le sigle Acta, Confassociazioni e AltaPartecipazione - contemplando quantomeno il blocco dell’aumento dell’aliquotacontributiva per le partite Iva iscritte alla gestione separata, sarà portato acompimento un disegno che spingerà fuori dal mercato del lavoro centinaia dimigliaia di freelance, professionisti e lavoratori della conoscenza». Idestinatari del provvedimento molto spesso sono giovani ma, soprattutto, appartengono a categorie professionali conposizioni che oscillano fra il lavoro autonomo, la collaborazione o il lavorodipendente (spesso mascherato). E visti i dati preoccupanti sulladisoccupazione, pare piuttosto iniquo che ad essere colpiti siano proprio loro.