Il dibattito sulle pensioni continua, sebbene le ultime notizie lascino presagire ad un intervento da parte del governo Renzi tutt’altro che imminente in favore dei lavoratori precoci. Il Paese, al momento, pare essere impegnato a discutere più su altri temi come ad esempio le unioni civili e la promessa del premier di una riforma ad inizio 2016 per il momento non ha ancora sortito alcun atto concreto. Oltre alle solite proposte per la riforma Pensioni presentate da Cesare Damiano, le ultime novità annoverano altri interventi: a farsi sentire sono i sindacati che da tempo premono per una maggiore flessibilità in uscita.

Riforma pensioni 2016, ultime notizie sui precoci ad oggi 25 gennaio: parla la UIL

Attraverso il segretario generale Carmelo Barbagallo, la UIL rilancia la necessità di una manovra sulla flessibilità in uscita per i precoci: “Non tutti i lavori sono uguali e, dunque, non tutti possono andare in pensione alla stessa età” sottolinea il leader del sindacato. La flessibilità, da attuare attraverso modifiche sostanziali all’istituto della pensione anticipata, deve servire secondo la UIL per garantire una staffetta generazionale che permetta ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. Un po’ lo stesso mantra che, da tempo, anche Damiano del PD afferma con forza e che sembra mettere d’accordo gran parte delle forze politiche.

Sempre Barbagallo, nel suo intervento, sottolinea come si stia facendo un uso distorto dei lavori socialmente utili, divenuti una frontiera di precarietà per i giovani: in realtà, a suo avviso, dovrebbero al massimo servire per i pensionati che, lasciato l’impiego, potrebbero utilizzarli per arrotondare l’assegno INPS, generalmente piuttosto basso.

Le ultime notizie sulle pensioni, del resto, hanno appurato anche il progressivo impoverimento dei pensionati a causa dei cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni.

Staremo a vedere se nelle prossime settimane ci saranno novità significative in tema di riforma delle pensioni: al momento la situazione pare essere abbastanza cristallizzata e si attende una decisione da parte del governo Renzi che, anche in questa partita, sembra essere l’unico in grado di dare le carte sul complesso tavolo del cantiere della previdenza.