Il governo Renzi ha nominato come commissari alla spending review il consigliere personale del premier, Yoram Gutgeld, per quanto riguarda la cosiddetta spesa decentrata, e Roberto Perotti per quanto riguarda la spesa centrale. Si attende soltanto la formalizzazione attraverso un Dpcm specifico e il lavoro di razionalizzazione dei conti potrà iniziare. L'idea sarebbe quella di portare avanti il lavoro svolto da Carlo Cottarelli e di delineare dunque quale debba essere la strategia di revisione della spesa pubblica: gli interventi ai quali si sta pensando sono in linea con una politica di tagli che potrebbe far saltare definitivamente la possibilità di una riforma pensioni per il 2015.

Gli altri argomenti in agenda riguardano i tagli alla spesa sanitaria e alla spesa sociale.

Riforma pensioni 2015 e spending review, novità15-03: la politica di tagli di Gutgeld

Il capitolo più importante che andrà affrontato all'interno del lavoro e delle relazioni che stileranno i nuovi commissari alla spending review, Gutgeld e Perotti, riguarda ovviamente la riforma Pensioni per il 2015. Si ritiene, infatti, che si tenterà di proseguire la strada avviata da Cottarelli e che non piaceva né ai sindacati né alle parti sociali coinvolte: si tratterebbe, infatti, di proseguire sulla linea di una stretta sulle pensioni di reversibilità e di guerra, e di veri e propri tagli per quanto riguarda le pensioni d'invalidità e le indennità di accompagnamento.

Ma se questi sono soltanto interventi "locali", l'idea di Gutgeld è quella di un intervento strutturale e complessivo sulle pensioni: l'elemento centrale - sul quale si trova d'accordo anche Tito Boeri dell'Inps, anche lui nominato dal governo Renzi - sarebbe quello del ricalcolo degli assegni secondo il metodo contributivo.

Sempre per quanto riguarda la spesa sociale la linea sarà quella di una revisione di tutti i parametri di accesso alle varie forme di sostegno al reddito. La riforma dell'Isee, che di fatto ha escluso migliaia di famiglie dalla possibilità di ottenere benefici in questo senso, rappresenta l'esempio che si intenderà seguire nei prossimi tempi.

Riforma pensioni 2015, spesa sanitaria e spending review, novità 15-03: occorrono 8/10 miliardi di euro

L'elemento che risulta essere fondamentale per comprendere quali potranno essere le strategie dei commissari alla spending review è quello della somma che dovrà essere recuperata in vista della legge di stabilità del 2016: in poche parole, il governo Renzi ha stimato che servono tagli per circa 8/10 miliardi di euro. Oltre, dunque, la possibilità di stretta sulle pensioni, gli altri ambiti che probabilmente subiranno la politica di revisione e razionalizzazione sono gli enti locali e la spesa sanitaria. Su quest'ultimo punto la polemica potrebbe infuocarsi, anche perché si tratta di uno degli ambiti più delicati della vita sociale di un paese.

Anche per quanto riguarda la spesa centrale sarebbero in programma dei tagli ai ministeri e alla loro articolazione sul territorio.

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