Cresce l'attesa per la ripresa dell'esame, in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, del disegno di legge di Cesare Damiano (Pd) sulla libertà di scelta nell'accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico. La riapertura del confronto parlamentare sul ddl per l'introduzione di nuovi criteri di flessibilità per il pensionamento in anticipo, secondo quanto era stato annunciato, era prevista per giovedì 12 marzo, ma del provvedimento non c'è traccia né tra gli allegati né tra i resoconti stenografici della commissione di questa settimana.

Il ddl potrebbe essere calendarizzato per la prossima settimana, ancora si attende la convocazione ufficiale. A ribadire comunque l'esigenza di nuove forme di pensione anticipata è stato ieri lo stesso Damiano nella relazione svolta, in qualità di presidente della commissione, sulla missione di studio nella Regione Umbria.

Pensione anticipata, cresce l'attesa per il ddl Damiano a Montecitorio

Dopo aver affrontato la particolarità della situazione umbra, Damiano ha parlato della situazione generale soffermandosi sulle nuove misure introdotte dal Jobs act, in particolare sul contratto a tutele crescenti e sulla Naspi, e ha rilanciato le sue proposte per la riforma delle Pensioni con le modifiche alla legge Fornero.

Il presidente della commissione Lavoro, deputato della minoranza del Pd, ha evidenziato ancora una volta le "criticità in relazione agli effetti delle recenti riforme pensionistiche". Sotto accusa, in particolare, la riforma pensioni del Governo Monti che, innalzando l'età pensionabile ha reso "problematica" la condizione dei lavoratori più anziani che hanno perso o sono in procinto di perdere il posto del lavoro a causa della crisi economica e industriale e che ovviamente trovano difficoltà a rientrare nel mercato del lavoro e non hanno la possibilità di accesso alla previdenza.

Riforma pensioni, Damiano: 'Più flessibilità per l'accesso al pensionamento'

A pagarne le conseguenze sono anche i giovani. "L'allungamento della vita lavorativa - ha spiegato Cesare Damiano - ha comportato inevitabili rallentamenti nei processi di avvicendamento generazionale. Potranno quindi valutarsi possibili correttivi - ha sottolineato il deputato dem rilanciando la proposta per la pensione anticipata - volti a favorire l'individuazione di meccanismi di flessibilità dell'età per l'accesso al pensionamento".

Il ddl Damiano su cui ripartirà il confronto parlamentare è quello che prevede la pensione anticipata per tutti a 62 anni con 35 anni di contributi e l'8% di penalizzazione sul trattamento previdenziale; le altre ipotesi sono quelli della Quota 100 e del pensionamento per uomini e donne con 41 anni di contributi a prescindere dall'età. Proposte che sono condivise dai sindacati e in linea generale anche dal Governo Renzi che però deve fare i conti con la situazione finanziaria e il debito pubblico.