Per i lavoratori usuranti e precoci occorreranno almeno 41 anni di contributi, lo ha lasciato intendere il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano che nonostante sia favorevole al meccanismo di Quota 100, non intende penalizzare i lavoratori che hanno iniziato a lavorare in giovane età.

Da non dimenticare che secondo la normativa attualmente vigente, per usufruire della pensione anticipata occorre il perfezionamento di almeno 42 anni e 6 mesi di contributi effettivamente versati.

L'idea di del Deputato del Pd Cesare Damiano, è quella di abbassare il requisito contributivo al fine di permettere ai lavoratori precoci di accedere al pensionamento anticipato. "41 anni di contributi ci sembra una proposta equilibrata considerando che prima della Riforma Fornero si uscita sì con 40 anni di contributi ma bisognava mettere in conto un'attesa di dodici mesi per accedere al vitalizio", ha confermato Damiano in una nota.

Ecco le altre proposte.

È lo stesso Damiano, infatti, a ricordare che altre due proposte sono state depositate in Commissione dal Dem riguardanti la flessibilità in uscita dal mondo lavorativo. Come riporta il portale "Pensioni Oggi", le più accreditate sono la proposta che disciplina l'uscita secondo il meccanismo di Quota 100 ipotizzato tempo fa da Damiano che prevede l'uscita dopo il raggiungimento di tale quota data dalla somma dell'età anagrafica e gli anni di contribuzione con un minimo di 60 anni di età anagrafica e 40 anni di contributi, oppure 61 anni di età e 39 di versamenti contributivi o ancora, 62 anni e 38 anni di contribuzione.

Sempre come specifica "Pensioni Oggi", peri lavoratori autonomi è richiesto il raggiungimento di Quota 101, soglia raggiungibile con il perfezionamento di un minimo di 63 anni di età e 38 anni di versamenti contributivi oppure 64 anni di età anagrafica e 37 di contributi. L'altra proposta, invece, riguarda l'uscita a partire dai 62 anni di età con 35 anni di contributi ma con la penalità sull'assegno pensionistico pari all'8%.