"Nei provvedimenti depositati resta ferma la volontà di rivedere le soglie contributive che garantiscono di accedere alla pensione indipendentemente dal requisito anagrafico e di abbassarle a 41 anni di contributi": sono le parole utilizzate dal Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano in relazione alla possibilità di permettere uno scivolo flessibile ai lavoratori che vivono una situazione di disagio. Il pensiero in questo caso va ai cosiddetti lavoratori precoci, persone che hanno iniziato l'impiego in giovane età e che hanno ormai accumulato alle proprie spalle decenni di versamenti.

In molti casi questi soggetti sono prostrati dall'attività lavorativa e faticano a mantenersi ancora attivi, pertanto avrebbero necessità di ottenere il pensionamento. Purtroppo l'irrigidimento repentino dei requisiti anagrafici avvenuto con la riforma Fornero del 2011 ha di fatto allungato i termini di quiescenza, pertanto per questi soggetti sarebbe necessaria una sanatoria ad hoc.

Riforma Pensioni: in Parlamento si cerca di flessibilizzare i parametri per ottenere la pensione

L'idea di offrire un'uscita legata esclusivamente agli anni di contribuzione accumulati si sta diffondendo in questi ultimi giorni proprio perché le ipotesi di flessibilità legate alle quote rischierebbero di tagliare fuori la categoria dei lavoratori precoci.

Attualmente la Commissione lavoro alla Camera sta puntando a creare dei provvedimenti di flessibilizzazione nell'accesso all'Inps, come la quota 100 o la quota 97: nell'esempio di quest'ultimo caso, si prevede di far raggiungere al lavoratore almeno i 62 anni di età. Una tagliola che di fatto potrebbe escludere molti lavoratori precoci dal pensionamento anticipato nonostante il raggiungimento dei 41 anni di versamenti.

D'altra parte, i requisiti attuali prevedono i 42 anni e mezzo per gli uomini e i 41 anni e mezzo per le donne, pertanto le risorse finanziarie necessarie per approvare la misura dovrebbero essere alla portata della prossima legge di bilancio.

Commissione lavoro: sulla flessibilità previdenziale nuovo richiamo al Governo

Nel frattempo in settimana è arrivato il nuovo richiamo all'esecutivo, affinché si confronti con la Commissione lavoro della Camera per cercare di trovare una soluzione alla grave situazione di disagio in cui versano molti lavoratori.

"Si tratta di un intervento di giustizia sociale che può aprire, con l'incremento del turn over, l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro" spiega l'On. Damiano, specificando anche che si può e si deve superare il limite del rigore nei conti: "all'Europa va detto con chiarezza che le correzioni che noi proponiamo non mettono in discussione l'impianto della riforma". Secondo le ultime indiscrezioni, il problema delle risorse potrebbe essere affrontato anche con un intervento deciso di spending review e di tagli agli sprechi pubblici, un provvedimento di cui si parla ormai da diversi anni ma che fatica ad ottenere riscontri sul piano pratico. Se desiderate ricevere i prossimi aggiornamenti sulle pensioni flessibili vi ricordiamo di usare il comodo pulsante "segui" che trovate in alto, sopra al titolo dell'articolo.