'La commissione ci sta osservando molto attentamente riguardo la vicenda della rivalutazione delle Pensioni', ergo la prossima settimana già il decreto. Il caos post Consulta resta in primo piano tra le novità sulla riforma pensioni 2015. Ad oggi, 12 maggio, i lavoratori precoci non hanno nulla di cui poter essere contenti, anche se la cosiddetta manovrina - come l'ha ribattezzata Antonio Signorini de Il Giornale - da 5 miliardi di euro lascia aperte le porte al governo Renzi per intervenire sul prepensionamento, con quota 100, 97 o 41, questo è ancora tutto da decidere. 

Ultime novità pensioni 2015 ad oggi martedì 12 maggio: la 'manovrina' rischia di colpire sopratutto le donne

I più penalizzati dall'imminente decreto del governo dovrebbero essere i manager e le donne, poiché la 'manovrina' sulla carta colpirà chi ha versato pochi contributi e chi ha un regime totalmente retributivo o misto.

Le notizie sulla riforma pensioni 2015 non sono dunque così esaltanti per chi, come le lavoratrici donne, è da tempo sul piede di guerra contro l'Inps per ottenere una proroga al regime opzione donna, e a questo proposito si ricorda che nella scorsa settimana la Lega Nord ha presentato un disegno di legge per l'estensione del regime sperimentale per altri tre anni. Tornando al terremoto scatenato dalla sentenza della Corte Costituzionale, nella giornata di ieri il ministro Padoan ha incontrato a Bruxelles il Commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, con quest'ultimo che ha auspicato un pronto intervento dell'esecutivo italiano per risolvere il problema causato dall'ormai già citata decisione della Corte.

Ultime notizie riforma pensioni ad oggi: nuovi criteri di flessibilità nella risoluzione di maggioranza sul Def?

Nelle ultime ore si fa largo l'indiscrezione secondo cui il governo nella risoluzione di maggioranza sul Documento di Economia e Finanza (Def) possa introdurre nuovi criteri di flessibilità per l'uscita anticipata dal mondo del lavoro verso i prepensionamenti a partire dai 60 anni di età anagrafica. Nel frattempo tra i lavoratori precoci regna il pessimismo e la rabbia e si insinua il dubbio che le famose quota 100, quota 97 e quota 41 siano soltanto fumo negli occhi, specchietti per le allodole pronti a scomparire nel nulla al termine del periodo elettorale, questa almeno è la considerazione proposta dall'esperto utente Marciano Mantovani, il quale ribadisce alla fine del suo pensiero la speranza di sbagliarsi riguardo quest'ultimo punto. Un altro interessante punto di riflessione e dibattito viene proposto dall'utente Michele Esposito, che pone un semplice ma fondamentale quesito al signor Cesare Damiano: 'Le donne con 20/34 di contributi che, secondo la legge, dovevano raggiungere il diritto di pensione all'età di 55 anni sono passate poi a 60 e quindi a 67 più aspettativa di via. Nessuno ne parla, tra queste ci sono anche numerose lavoratrici precoci. Devono forse presentare ricorso? Queste donne sono a casa, sia senza lavoro che pensione, le più penalizzate sono quelle nate nel '52, che nell'anno 2012 sarebbero dovute andare in pensione con 60 anni di età'.