Continua a rafforzarsi la minoranza dem del PD che nei giorni scorsi, sotto la guida di Cesare Damiano, ha lanciato il programma 'Sinistra è cambiamento', ribadendo con forza le proprie proposte circa il riassetto di pensione anticipata e prepensionamento. Da un lato, la minoranza del Partito Democratico sponsorizza la Quota 41, dall'altra spinge per l'ormai famosa ipotesi che prevede l'uscita a 62 anni più 35 di contributi.

Quest'ultima in particolare, come ampiamente noto, prevede penalizzazioni massime dell'8% più una serie di 'premi' per chi al contrario resta a lavoro oltre determinate soglie. Damiano e parte del PD stanno lavorando per creare consenso attorno a questa misura ma sin qui i risultati non si sono rivelati ottimali; a capitanare il partito degli scettici Tito Boeri, che ha parlato di manovra troppo onerosa e di risorse nell'ordine dei 10 miliardi di euro. Lo stesso presidente dell'Inps ha finalmente provveduto a convocare i sindacati con le segreterie di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil ad aver reso noto che il meeting si terrà giorno 9 luglio.

Continua poi a tenere banco anche il decreto sui rimborsi, in merito al quale la CGIL mette in guardia tutti i pensionati invitandoli a non prodursi subito in costosi ricorsi. A questo punto ci chiediamo quale sia il ruolo di Poletti in questo governo; alle sue funzioni sembrano assolvere Boeri e Damiano con l'aggravante che il secondo avrebbe anche una certa esperienza nell'assolvere al compito. Boeri invece è semplicemente un tecnico che guida l'INPS, nient'altro.

Novità pensione anticipata e prepensionamento: Boeri vuole i sindacati, Poletti inesistente, la CGIL mette in guardia sui rimborsi

La manovra di riassetto di pensione anticipata e prepensionamento arriverà tramite un percorso condiviso e partecipato che vedrà parti sociali e sindacati sedere al tavolo del dialogo? Fino a qualche settimana fa la risposta sarebbe stata senz'altro no. Poletti prometteva meeting che non arrivavano mai e Boeri si esibiva in numerose comparsate televisive spacciando le proprie idee come fossero il verbo da seguire. Oggi invece la situazione pare mutata: il tavolo permanente è già iniziato con un secondo incontro previsto per il 16 luglio; anche Boeri ha finalmente mantenuto fede alla parola data convocando i sindacati per giorno 9 luglio prossimo. Gli industriali invece attendono ancora la fatidica chiamata: 'Occorrerà capire dal Governo - ha dichiarato il leader di Confindustria Giorgio Squinzi - i suoi orientamenti in tema di Pensioni, per gestire più responsabilmente il tema dell'invecchiamento attivo'. Il contesto insomma si mostra in costante e totale fermento con le due proposte già richiamate in apertura a figurare tra le più accreditate alla ratifica finale.



Al di là della riforma di stampo politico tiene ancora banco la questione del decreto sui rimborsi, con la CGIL ad aver rilasciato un'importante nota: 'In queste settimane il sindacato pensionati della CGIL è stato tempestato da telefonate da parte di chi chiede notizie sul come fare valere la sentenza della Corte Costituzionale […] La maggioranza dei richiedenti non ha titolo ad alcun rimborso o ricostituzione perché non aveva avuto il fermo e, quindi, ha ricevuto quanto previsto […] Tra INPS ed ex Inpdap gli interessati all'una tantum da € 750, all'una tantum di € 450 e quelli interessati all'una tantum da € 278 sono 15.006 pensionati […] Attenzione dunque alle sirene che invitano a firmare costosi mandati di patrocinio legale (ovviamente in ottica ricorsi, ndr.) prima della conversione in legge del Decreto governativo'. Intanto Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil si stanno mobilitando in tutta Italia per protestare contro il dl rimborsi: la prossima manifestazione si terrà domani a Piazza del Pantheon (Roma).