'Il tavolo di confronto tra il governo e i sindacati sul tema delle Pensioni è un fatto positivo, non si è trattato di un incontro spot, ma dell'inizio di un dialogo che continuerà a luglio. È la strada giusta perché se non si valorizza il ruolo delle parti sociali si dà la stura alle rivendicazioni corporative più ingovernabili': preciso, puntuale e quasi mai fuori contesto il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano si è mostrato particolarmente soddisfatto dell'avvio di quello che è stato ribattezzato il tavolo permanente che vedrà coinvolti esecutivo e sindacati sino a tutta la stagione autunnale.

L'obiettivo è quello di arrivare a nuovi meccanismi di funzionamento della pensione anticipata che passino da una profonda opera di revisione della Legge Fornero, un fine condiviso da tutti sul quale non vi sono più dubbi. A destare preoccupazione semmai, lato sindacati, è l'interlocutore che siederà con loro durante questi tavoli. I leader delle confederazioni di rappresentanza dei lavoratori hanno più volte delegittimato il ruolo di Boeri - 'Non è il padrone dell'INPS, la smetta di far preoccupare tutti' ha dichiarato Carla Cantone di CGIL - e negli ultimi tempi hanno avanzato formale richiesta di avere dinnanzi il premier Renzi in persona. Lato riforma, il ventaglio di possibilità a disposizione del governo Renzi è formato da cinque opzioni, attorno a queste si ragionerà con puntualità e (ci si augura) serietà.



Novità pensione anticipata e Legge Fornero, i sindacati vogliono Renzi e respingono Boeri: le 5 ipotesi che il governo sta vagliando

'Come ha ricordato Poletti - ha proseguito Damiano - nella Legge di stabilità si affronterà il tema della flessibilità: si tratta di un argomento prioritario che vorremmo risolvere con le proposte del Pd depositate in commissione Lavoro'. Quali sono dunque le soluzioni al vaglio del governo Renzi per cercare di riformare la pensione anticipata 'mandando in pensione' la Legge Fornero? Riassumendo gli sviluppi di questi ultimi mesi e richiamandoci all'ottima video sintesi andata in onda durante Ballarò (qui il link: http://goo.gl/14GsD9) lo schema di riferimento attuale pare essere questo:



  1. Uscita a 62 anni di età più 35 di contributi: è la proposta Damiano, che prevede però anche il 2% di penalizzazioni sull'assegno per ogni anno di anticipo;
  2. Quota 100: consente di abbandonare l'impiego una volta che la somma tra età anagrafica e età contributiva dia come somma 100;
  3. Staffetta generazionale: chi è vicino all'uscita dal lavoro potrebbe passare al part-time consentendo l'ingresso di un giovane;
  4. Proroga Opzione Donna: il regime consente alle donne di uscire dall'impiego a quota 57 o 58 anni di età più 35 di contributi ma prevede assegni calcolati col contributivo;
  5. Ricalcolo con il contributivo: eliminazione integrale del retributivo con assegni che in media sarebbero inferiori del 30% almeno.



I sindacati lavoreranno comunque per arrivare a forme di uscita dal lavoro ancora più vantaggiose per i lavoratori: 'La buona notizia è che è partito il tavolo di confronto con le nostre categorie di pensionati […] Questo però non basta, bisogna aprire anche il tavolo di confronto sulla Legge Fornero a partire dalla flessibilità in uscita' ha dichiarato il leader di CISL Annamaria Furlan. 'Abbiamo bisogno di un confronto vero con il Governo, sia con il ministro Poletti ma anche con il presidente del Consiglio Matteo Renzi per fissare davvero i punti del cambiamento' ha concluso il leader del sindacato bianco. 'Si sta creando il clima giusto per una nuova stagione unitaria di Cgil, Cisl e Uil - ha invece dichiarato il leader di Uil Carmelo Barbagallo - Ho molto apprezzato le dichiarazioni di Susanna Camusso e di Annamaria Furlan sulla necessità di una rinnovata stagione unitaria. E' giunto il momento di definire delle posizioni comuni su contratti, fisco e pensioni'.