L’anno scolastico 2015/2016 passerà agli annali come il primo anno in cui inciderà la riforma della Scuola partorita dal Ministro Giannini e dal Governo Renzi. Il lungo iter con cui ha dovuto fare i conti la riforma, accompagnata anche da pesanti polemiche, ha visto la parola fine con le domande di ammissione al piano straordinario di assunzioni terminate il 14 agosto. La riforma porterà una serie di cambiamenti nella scuola che incideranno oltre che sugli insegnanti, anche sugli alunni e quindi sulla didattica.
Ecco cosa ci dobbiamo aspettare, a partire da settembre nei punti salienti della riforma.
Assunzione degli insegnanti e dei precari
Il piano di assunzioni è già partito ed ha visto già assegnati i posti per le fasi zero ed a del piano. Le polemiche maggiori sono state concentrate soprattutto sulle fasi di assunzione successive, quelle denominate B e C. È qui che si continuava a parlare di migrazione forzata dei docenti e di “deportazione”. Per scongiurare questo pericolo, il Governo ha già provveduto a mettere in piedi un piano alternativo che limiterà i trasferimenti di lunga gittata per molti insegnanti.
Infatti, il Ministero dell’Istruzione ha anticipato le nomine dei supplenti all’8 settembre, fatto più unico che raro. In questo modo, un insegnante che è stato già assegnato ad una supplenza vicino casa, potrà rimandare l’accettazione della cattedra fuori provincia (magari dall’altra parte della penisola) all’anno prossimo tenendosi la supplenza. L'anno successivo potrà accettare il trasferimento e chiedere di essere ammesso al programma di mobilità straordinario per essere riavvicinato a casa.
Problemi soprattutto al Sud e per gli ATA
Il piano di assunzioni vive su un problema strutturale e fisiologico di non facile soluzione. La maggior parte dei docenti precari è del Sud Italia, e la maggior parte delle cattedre a disposizione si trova al Nord.
È normale quindi che la gran parte dei docenti che aspirano al lavoro saranno costretti ad emigrare in posti diversi da quelli che sognavano. Secondo le stime dell’ANIEF, il sindacato degli insegnanti, più di 15mila docenti si dovranno trasferire dal Sud al Nord. La legge di Stabilità 2015 aveva inoltre messo in cantiere la riduzione del personale amministrativo come segretari, bidelli e così via. La Legge sulla “Buona Scuola” in parte ha tamponato la probabile emorragia di personale ATA che si sarebbe avuta applicando alla lettera i tagli previsti dall’ultima Finanziaria. Infatti, il MIUR ha comunicato con una circolare indirizzata a tutti gli istituti scolastici che per l’anno 2015/16, nessun taglio al personale ATA è previsto e che quindi le strutture avranno tutto il personale necessario per la normale attività didattica prevista.