Il governo Renzi sembra ancora intenzionato a modificare la legge previdenziale attualmente in vigore. Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, ha confermato nei giorni scorsi la volontà di favorire il turn over generazionale al fine di rendere il sistema previdenziale flessibile, superando così le rigidità imposte dalla riforma Fornero. Ma quale sarà la strada che l'esecutivo percorrerà per arrivare ad una situazione di equilibrio?
Possibile applicazione della Quota 97 al sistema Opzione Donna
Una nota dell'Ansa ha evidenziato che, per quanto riguarda la questione previdenziale per le donne lavoratrici, il governo sarebbe intenzionato ad applicare qualcosa di simile al sistema Quota 97, idea 'messa in campo' dal presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano. L'obiettivo di questa proposta è quello di garantire il pensionamento anticipato, a partire dal prossimo anno, al raggiungimento dei 62 o 63 anni di età con il versamento di 35 anni di contributi. Questa potrebbe essere la nuova opportunità per le donne di lasciare il lavoro prima degli attuali requisiti, con l'applicazione di una penalità sull'assegno previdenziale pari al 10 percento circa, e non più il tanto 'odiato' calcolo contributivo.
La Cgil chiede una risposta immediata al governo Renzi
In questa maniera, le donne lavoratrici potrebbero andare in pensione 3 o 4 anni prima degli attuali limiti previsti per la pensione di vecchiaia. Questa idea sembra, al momento, quella che potrebbe mettere tutti d'accordo, anche se il ministro Poletti ha specificato che questa proposta è ancora in una fase di studio. Intanto il sindacato Cgil ha auspicato una risposta nel più breve tempo possibile. Effettivamente, il premier Renzi sembra disposto a prendere in considerazione una norma che renda flessibile il sistema previdenziale ma a costo zero per le casse dello Stato.
Non ci resta che aspettare i prossimi giorni, quando l'esecutivo sarà costretto a dare una risposta definitiva alle tante richieste che arrivano da molte parti.