Non potevano che fare scalpore le ultime indiscrezioni sul concorso scuola 2015-2016 pubblicate dal noto quotidiano La Repubblica in un articolo a firma di Corrado Zunino: come è stato annunciato infatti, il bando per il prossimo concorso dovrebbe essere pronto per il 1 dicembre e la direzione scelta è quella di includere come unico requisito di partecipazione il possesso dell'abilitazione conseguita mediante uno dei percorsi che, nel corso degli anni, sono stati messi in piedi dal Miur (PAS e TFA, soprattutto, ma anche la laurea abilitante in SFP).
In particolar modo su questo punto l'Anief ha deciso di intervenire, ricordando come alcune sentenze del Consiglio di Stato relative agli anni precedenti e alle selezioni precedenti rappresentino una serie di precedenti importanti che il Miur non dovrebbe aver dimenticato. In parole povere, il solito Anief sta decidendo di difendere, eventualmente anche mediante ricorso, la posizione dei non abilitati, i quali si trovano senza possibilità, al momento, di accedere a corsi di abilitazione e senza possibilità di partecipare al concorso a cattedra per il 2015-2016.
La loro situazione risulterebbe essere particolarmente penalizzante.
Anief, non-abilitati e polemiche: le ultime news sul concorso scuola 2015-2016
Il comunicato dell'Anief risulta essere particolarmente chiaro e puntuale nei riferimenti normativi e giuridici: si ricorda, infatti, che la possibilità di accesso alle prove concorsuali soltanto mediante il possesso dell'abilitazione è previsto dal Dlgs n.297 del 16 aprile 1994 e dunque esiste una base normativa per la decisione del Miur. Eppure, qualcosa negli anni non ha funzionato: per il concorso Scuola del 1999 questa particolare norma fu 'dribblata' e il Consiglio di Stato sentenziò che potevano partecipare tutti coloro che fossero in possesso del titolo di studio adatto per poter concorrere – dunque, senza abilitazione; anche per quanto riguarda il concorso scuola del 2012, la situazione è stata del tutto simile: una sentenza del Consiglio di Stato (in questo caso: la n.
15 del 2015) ha ribadito la linea che era stata adottata per il concorso del 1999.
Secondo l'Anief, per quanto riguarda il concorso a cattedra per il 2015-2016, la mossa del Miur è stata scorretta: molti studenti hanno scelto precisi percorsi universitari in vista della possibilità di accedere a determinate classi di concorso, magari facendo anche esami extracurriculari, e il fatto che il Ministero cambi le regole in corso d'opera non può che essere considerato illegittimo.
In parole povere l'Anief, ancor prima che venga emanato il bando per il concorso a cattedra 2015-2016, ha già annunciato che, qualora realmente venissero esclusi i semplici laureati e i non abilitati, il sindacato adirà le vie legali e presenterà un ricorso specifico per questa situazione.
L'Anief fa indubbiamente il suo mestiere e cerca di scavare nelle contraddizioni del sistema, ma è altrettanto chiaro come la situazione della scuola italiana, a causa di anni di riforme sballate e inconcludenti, si presti sempre e comunque a contraddizioni che spesso soltanto attraverso le vie legali possono essere risolte.
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