Nella giornata di ieri sono state diffuse da parte di Repubblica.it delle importanti indiscrezioni sulla struttura procedurale che dovrebbe avere il concorso scuola 2015-2016. L’articolo, firmato da Corrado Zunino, rivela infatti lo stato dei lavori dell’équipe del Miur, messa in piedi per la stesura del bando, che, come ripetuto più volte, dovrebbe presentare la stesura definitiva del bando entro il 1 dicembre. Le novità rispetto alle procedure precedenti sono parecchie e di una certa importanza. La prima buona notizia è che il bando potrebbe essere per 90mila cattedre, 10mila in più rispetto alle ultime indiscrezioni, anche se, per quanto riguarda le assunzioni, esse procederanno di anno in anno attraverso il 65% dalle Graduatorie di merito del presente concorso e 35% dalle GaE.

Il requisito unico resta l’abilitazione, e a cambiare saranno soprattutto le prove che si vorrebbero mettere in campo: in primo luogo, sembra che non vi sarà la prova preselettiva (quella di logica, lingua, informatica, etc.) almeno per le scuole secondarie, per la Scuola d’infanzia e primaria le cose potrebbero essere differenti dato il numero elevato di concorrenti; in secondo luogo, la prova scritta non dovrebbe vertere sulle conoscenze disciplinari, ma sulle competenze nell’organizzazione di una lezione, e lo stesso si può dire della prova orale, che, seppur con caratteristiche leggermente mutate, dovrebbe essere del tutto simile a quella del concorso del 2012; infine, sembra che verrà data grande importanza alle competenze nella lingua inglese.

Dubbi e perplessità per quanto riguarda il concorso scuola 2015-2016

Le indiscrezioni riportate da Corrado Zunino suscitano, però, delle perplessità. Bisogna partire da un dato di fatto: i concorsi pubblici in Italia rischiano sempre di essere ‘macchiati’ dai favoritismi, dai clientelismi e, in generale, dalla pratica della raccomandazione.

In questo senso, l’assenza di una prova preselettiva e, contemporaneamente, prove difficili da valutare in chiave del tutto oggettiva (quali potrebbero essere i parametri condivisi ed oggettivi per valutare la riuscita di una lezione simulata per iscritto?) potrebbero essere difficilmente controllabili e giudicabili senza aprire il fianco a ricorsi.

Un altro punto riguarda l’abilitazione come requisito: come risolvere la situazione degli ITP per i quali non c’è mai stata possibilità di partecipazione a corsi abilitanti? E cosa dire della discriminazione economica alla quale probabilmente si richiameranno i non abilitati? Ma non è tutto: resta ancora in discussione la valutazione dei titoli aggiuntivi, conterà più il merito (TFA) o l’anzianità di servizio (PAS)? Come fare in modo che tutti partano ad armi pari e abbiano le medesime possibilità? Infine, restano le perplessità e i dubbi sui contingenti di posti che saranno messi a bando per il concorso scuola 2015-2016: cosa succederà per le classi di concorso particolarmente affollate? E ancora: come saranno stilate le graduatorie di merito se non è ancora chiara la distribuzione di posti che vi sarà mediante la Fase C del piano assunzioni scuola?

Insomma, la situazione non è assolutamente semplice e, stando così le cose, sarà difficile comunque trovare la quadra, il pericolo, però, è che non si cerchi proprio di trovarla. È tutto con le ultime news sul concorso scuola 2015-2016; per approfondimenti, cliccate su ‘Segui’ sopra il titolo dell’articolo.