A partire dall'anno scolastico 2015/2016 ai docenti saranno assegnati 500 euro per l'autoformazione; il bonus docenti sarà erogato a tutti gli insegnanti di ruolo assunti a tempo determinato, compresi i neoassunti e coloro che saranno assunti a novembre nella fase C del piano assunzioni, poiché il provvedimento sarà applicato anche ad anno scolastico già iniziato.

Per quest'anno, che costituisce il banco di prova per questa novità, i soldi saranno erogati ai docenti direttamente in busta paga mentre dal 2016 i docenti saranno forniti di una card elettronica sulla quale verrà ricaricata la somma ogni anno.

Come possono essere spesi 500 euro?

I 500 euro erogati ai docenti per l'autoformazione potranno essere impiegati per la formazione continua dell'insegnante e per la sua valorizzazione nelle competenze professionali ed in particolare per:

  • l'acquisto di libri e riviste e pubblicazioni  (anche in abbonamento o in formato digitale);
  • l'acquisto di hardware e software;
  • iscrizione a corsi di aggiornamento, a corsi di laurea inerenti al profilo professionale purché svolti da enti riconosciuti;
  • partecipazione a rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
  • ingressi di mostre e musei e spettacoli dal vivo che siano finalizzati all'aggiornamento professionale.

I docenti dovranno rendicontare quanto speso con scontrini e ricevute.

La documentazione andrà presentata entro il 31 agosto dell'anno successivo all'erogazione. Per i docenti che non potranno dimostrare come sono stati spesi i soldi del bonus o per coloro che li impiegheranno in modo errato, si vedranno sottrarre le cifre non rendicontate dal bonus dell'anno successivo.

Bonus 500 euro senza tasse

I 500 euro erogati ai docenti per l'auto formazione non concorreranno alla formazione del reddito imponibile e saranno, quindi, esentasse poiché non costituiscono retribuzione.

Per la modalità di rendicontazione delle spese ci sarà da attendere la circolare con le indicazioni da seguire per dimostrare come i soldi sono stati spesi.

Il bonus era previsto nella legge La Buona Scuola, 107 2015 e precisamente nei commi 121 e 122.