Finalmente è possibile venire a conoscenza di tutti i particolari contenuti nel testo della Legge d Stabilità: dopo avere avuto la firma del Presidente della Repubblica Mattarella, il 26 ottobre 2015, l'agognato contenuto è giunto in Senato. Molti i temi rattati ed a lungo dibattuti: tra i più importanti troviamo l'Opzione Donna e gli esodati. Cosa si sarà fatto in proposito?
Di seguito ecco i punti principali.
Opzione Donna e Legge di Stabilità
Un argomento spinoso, riconosciuto come uno dei più importanti, è l'Opzione Donna: a questo tema è legato a doppio filo quello della mancata indicizzazione delle pensioni che superano di tre volte il trattamento minimo Inps. Esse infatti subiranno una riduzione dell'indicizzazione che non permetterà un loro aumento in linea con l'aumento del costo della vita: ciò è stato doveroso per consentire la proroga dell'Opzione Donna che, però, è garantita solo fino al dicembre 2015. Infatti, come molte lavoratrici speravano, non c'è stata la tanto sospirata proroga fino al 2016.
Nel pratico l'Opzione Donna è attinente alla possibilità di accedere alla pensione, se si hanno 35 anni di contributi versati e 57 anni e tre mesi d'eta anagrafica per le lavoratrici dipendenti, mentre per le lavoratrici autonome servono 58 anni e tre mesi d'età anagrafica e sempre 35 anni di contributi versati. Possono accedere alla pensione solo le lavoratrici che raggiungono i contributi entro il 31 dicembre 2015, mentre i fondi raccolti per la proroga servono unicamente per portare a termine questa fase iniziata nel 2004.
Esodati: cosa riserva loro la manovra?
Con la presentazione della Legge di Stabilità, il premier Matteo Renzi ha messo bene in chiaro le carte in tavola: per il governo al questione esodati è definitivamente chiusa.
La settima salvaguardia quindi chiude una volta per tutti una questione davvero ostica: esiste però un problema di fondo. Secondo l'Inps gli esodati sono circa 49.500, mentre per il governo il numero si aggira intorno ai 26.300. Ma chi sono realmente gli esodati? Gli esodati sono quella fascia di lavoratori che ha deciso di lasciare il proprio posto di lavoro in seguito ad un accordo scritto con la propria azienda: in quest'accordo il lavoratore accettava di lasciare il proprio lavoro in cambio di una buona-uscita o della mobilità. La Legge Fornero, spostando l'età per accedere alla pensione in avanti, ha tolto a questi lavoratori la possibilità avere un reddito derivante dai contributi versati o da una qualsiasi attività lavorativa: essi si sono trovati a non percepire un mensile economico sotto nessun fronte. A conti fatti, il governo lascia fuori dalla salvaguardia ben 23.200 possibili esodati. Che destino spetta a questa fascia non tutela correttamente?