Quota 100 è diventata legge di Stato il 29 gennaio. In tre giorni sono pervenute oltre 10.500 richieste. A rendere pubblico l'ammontare delle domande pervenute è stato l'Inps. I cittadini che hanno richiesto in prima persona di poter beneficiare di quota 100 sono stati meno di un terzo, mentre le richieste presentate tramite gli appositi Caf e patronati autorizzati sono state la maggioranza. Una partenza col botto che rimane, comunque, in linea con le previsioni del governo. Al fine di beneficiare di quota 100 è necessario avere almeno 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contribuzione effettiva.

Le opzioni per uscire prima dal mondo del lavoro

Il presidente dell'Inps, Tito Boeri dice che i tempi sono ancora prematuri per poter azzardare previsioni. Egli ha asserito: "Arriveremo a circa 325 mila persone in più che dovrebbero andare in pensione rispetto al quadro previgente, cioè precedente a questa riforma". Le stime - ha proseguito Boeri - della relazione tecnica parlano per il 2019 di 290 mila persone, poi ci sono le persone che potrebbero beneficiare dell'opzione donna. Ci sono le persone che beneficeranno del congelamento dell'adeguamento della speranza di vita per le Pensioni anticipate. Secondo Boeri é normale che nei prossimi giorni ci sarà un un numero consistente di domande, ma le richieste dovrebbero essere attinenti alle previsioni che il governo ha elaborato.

Quindi le 10.500 richieste pervenute in 3 giorni, pur rappresentando una partenza col botto, sono secondo le dichiarazioni di Boeri e riportate dal sito Tecnica della scuola, in linea con le previsioni della ragioneria dello Stato e della relazione tecnica allegata al provvedimento.

Quota 100 partenza col botto: requisiti e disposizioni

I vicepremier, Luigi Di Maio del M5S e Matteo Salvini, della Lega, sono assolutamente soddisfatti del risultato raggiunto. Per poter beneficiare di quota 100 è necessario raggiungere i requisiti cardine entro il 2021. Questa riforma del sistema previdenziale è stata inserita in via sperimentale per il triennio 2019-2021.

É possibile raggiungere il requisito contributivo anche cumulando i periodi assicurativi non coincidenti in termini temporali; ciò è fattibile anche se essi provengono da due o più gestioni fra quelle indicate dal decreto legge. I dipendenti privati che hanno raggiunto i due requisiti cardine della riforma entro la fine di dicembre 2018 maturano il diritto alla pensione dal 1° aprile 2019. Chi perfezione i requisiti dal 1° gennaio 2019 matura il diritto a percepire l'assegno pensione trascorsi 90 giorni dalla maturazione degli stessi. I dipendenti pubblici avranno la possibilità di accedere alla prima finestra utile per andare in pensione dal 1° agosto 2019, saranno obbligati anche a dare un preavviso all'amministrazione di riferimento di 6 mesi. Secondo i requisiti di quota 100 chi, tra i lavoratori del comparto pubblico, matura il diritto ad uscire dal mondo del lavoro il 1° aprile, potrà percepire l'assegno di pensione dal 1°ottobre 2019.