Il Consiglio dei Ministri, nella giornata di oggi, dopo un'attesa durata alcune settimane, licenzierà la Legge di Stabilità. Oltre alla questione esodati e alla proroga dell'Opzione Donna, potrebbe essere inserito nel testo un provvedimento relativo al cosiddetto part-time per tutti i lavoratori prossimi alla pensione, una norma che potrebbe 'spianare' la strada a quella flessibilità che potrebbe arrivare tra qualche mese.

Le indiscrezioni giunte in queste ore, dicono che potrebbe essere approvata una norma relativa al part-time appunto, per tutte quelle persone che, dal 2016 al 2018, matureranno i 63 anni e 7 mesi di età, con un anticipo di tre anni rispetto agli attuali limiti per la pensione di vecchiaia.

Possibile introduzione del part-time lavorativo

I contributi del lavoratore che opterà per questa soluzione saranno versati dall'azienda (datore di lavoro) mentre a quelli figurativi ci penserà lo Stato. Il costo per le finanza pubblica non sarà zero, come auspicava il premier Renzi, ma comunque di un importo molto basso rispetto agli altri sistemi di uscita flessibile di cui si è parlato in questi mesi.

Oltre a questo, nella Legge di Stabilità sarà probabilmente inserita la settima salvaguardia per gli esodati per i circa 26.500 lavoratori da tutelare e la proroga del sistema contributivo donna (Opzione Donna) al 31 dicembre 2015, per tutte le donne che vorranno usufruire della pensione anticipata al raggiungimento dei 57 anni di età (58 anni per le autonome) e dei 35 anni di contribuzione.

Altri provvedimenti rilevanti nella Legge di Stabilità

La manovra finanziaria dovrebbero essere inserite delle misure per il contrasto alla povertà che saranno specificate nel dettaglio, nelle prossime ore. E' stata confermata, inoltre, la decontribuzione per tutti i nuovi assunti per il prossimo anno. Sul fronte canone Rai, che ha creato non poche discussioni in questi giorni, la tassa dovrebbe essere inserita in bolletta Enel, anche se si aspetta un ulteriore incontro tra governo ed operatori elettrici, per definire gli ultimi dettagli.

Altro provvedimento che sarà approvato nella manovra finanziaria (e questa non è una novità!) è la cancellazione della Tasi sulla prima casa e dell'Imu agricola. Questa misura, nel totale, dovrebbe costare tra i 4,5 e i 5 miliardi di euro.