Il Governo Renzi ancora alla ricerca della quadra sulla legge di Stabilità 2016: diverse le misure previste e anche quelle promesse e attese per le quali non sono ancora stati risolti i problemi legati alla copertura finanziaria, a partire dalla flessibilità in uscita per la pensione anticipata qualche anno prima rispetto a quanto prevede adesso la riforma Fornero. Continuano senza sosta, in queste ore, gli incontri tra i tecnici di Palazzo Chigi e del ministero dell'Economia per far quadrare i conti entro il 15 ottobre, quando la manovra economica e finanziaria sarà portata in consiglio dei ministri.

Legge Stabilità 2016: dall'abolizione della Tasi alla flessibilità pensioni

Le riunioni e le "trattative", sia sul piano tecnico che sul piano politico, entrano adesso nella fase conclusiva e si dovrebbe nelle prossime ore la quadra tra impieghi e coperture finanziarie della seconda legge di Stabilità del Governo Renzi da quasi 27miliardi di euro. Dalla proroga di un anno delle decontribuzioni sulle nuove assunzioni, alla cancellazione della Tasi sulla prima casa passando per gli investimenti al Sud e il piano contro la povertà. L'elenco dei provvedimenti in programma è lungo, altrettanto quelle delle promesse - in particolare sulla previdenza e la flessibilità in uscita per la pensione anticipata - che non si sa ancora se potranno essere mantenute dall'esecutivo che deve fare i conti con una finanziaria certamente condizionata da una revisione della spesa pubblica che ha fatto entrare risorse inferiori alle attese (5 miliardi sui 10 previsti) e all'ok da parte dell'Unione europea a una maggiore flessibilità sul decifit.

Damiano a Renzi, confronto su sgravi assunzioni e pensione anticipata

Intanto, prosegue il confronto interno nel Pd che anche sulla riforma Pensioni, così come sulla Buona Scuola e il Jobs act, appare spaccato. Stavolta non sembra esserci il rischio di perdere altri pezzi per strada come avvenuto con Stefano Fassina, Pippo Civati, Sergio Cofferati, ma la tensione è alta tra i dem.

"Non concordo con Renzi, gli incentivi al Jobs Act - ha detto il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano - sarebbero un metadone se valgono solo per quest'anno, non il contrario". La minoranza dem in pressing sulle pensioni. "Se la legge di Stabilità conterrà, come pare, le misure sulle pensioni che abbiamo chiesto - ha detto Damiano riferendosi all'Opzione donne, alla salvaguardia degli esodati e alla flessibilità in uscita - sarà molto positivo".

L'ex sindacalista della Cgil rilancia la proposta per i prepensionamenti a 62 anni già contenuta in uno dei ddl per la flessibilità al vaglio della commissione Lavoro della Camera. "Siamo pronti a confrontarci con Renzi - ha detto Damiano - sul ddl del Pd che prevede l'uscita dal lavoro - ha spiegato il parlamentare della minoranza dem - a partire dai 62 anni con 35 di contributi e l'8% di penalizzazione: Il presidente della commissione Lavoro ha spiegato di aver già fatto i calcoli e la proposta è sostenibile, anzi fa risparmiare. La pensione anticipata, se "correlata alla speranza di vita media che è di quasi 85 anni - ha sottolineato Cesare Damiano - non solo non ha un costo, ma genera risparmi".