La flessibilità in uscita e la riforma delle pensioni per il 2016 è stata rinviata e così la legge Fornero prosegue la sua marcia: a partire dal 1° gennaio, infatti, cambiano i requisiti contributivi e anagrafici per andare in pensione. Ad essere colpite dall'adeguamento all'aspettativa di vita saranno le Pensioni anticipate, le pensioni di vecchiaia e, di riflesso, le pensioni per i lavoratori precoci.

Si tratta di adeguamenti piuttosto decisi, nell'ordine di circa 4 mesi per l'anticipata, ma anche di due anni per i requisiti anagrafici delle donne del settore privato e autonome. È chiaro che se non si interviene su questi meccanismi, i requisiti andranno a crescere anche negli anni successivi, il prossimo aumento, infatti, è atteso per il 2019 e, se lo scenario dell'adeguamento di vita dovesse proseguire con gli stessi coefficienti, si tratterà di altri 4/5 mesi in più per raggiungere la pensione.

Pensioni anticipate e precoci, news: la stretta del 1° gennaio 2016

Per quanto riguarda le pensioni anticipate, a partire dal 1° gennaio 2016 e fino al 2018 i requisiti di accesso salgono di 4 mesi: gli uomini dovranno versare 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre le donne 41 anni e 10 mesi.

Per quanto riguarda, invece, la situazione specifica dei lavoratori precoci, sarà possibile andare in pensione, al di là dell'età anagrafica che si raggiunge, dunque anche prima della soglia dei 62 anni, con i medesimi coefficienti e senza incorrere in alcuna penalizzazione (il riferimento normativo è la legge n. 190 del 2014).

Ultime news pensioni di vecchiaia: la stretta del 1° gennaio 2016

La vera batosta arriva per le pensioni di vecchiaia: gli uomini, sia dipendenti sia autonomi, potranno andare in pensione all'età di 66 anni e 7 mesi e la medesima soglia è per le donne del settore del pubblico impiego. A cambiare in maniera decisa è la situazione delle donne del settore privato per le quali i requisiti aumenteranno di quasi due arrivando a 65 anni e 7 mesi (ad oggi era di 63 anni e 9 mesi), e quella delle lavoratrici autonome che potranno andare in pensione all'età di 66 anni e 1 mese a fronte dei 64 anni e 9 mesi del 2015.

La proroga dell'opzione donna, comunque, consentirà alle lavoratrici che hanno 57 anni e 3 mesi (un anno in più per le autonome) entro il 31 dicembre 2015 di optare per il regime completamente contributivo: il ricalcolo resta comunque sfavorevole con forti penalizzazioni.

Pensioni usuranti: news e requisiti dal 1° gennaio 2016

Per quanto riguarda le pensioni per coloro che svolgono mansioni usuranti resta applicata la Tabella B della legge 243/2014: dal 1° gennaio 2016 si dovranno raggiungere 61 anni e 7 mesi come requisito anagrafico contemporaneamente al raggiungimento della Quota 97,6, dunque con un minimo di 35 anni di contribuzione. Per aggiornamenti sulle questioni della riforma pensioni 2016, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.