I dati sul lavoro in Italia a dicembre parlavano di una situazione di stallo, con cambiamenti poco significativi per quanto riguarda i tassi di occupazione e disoccupazione. Non cambia troppo nel mese di gennaio: i disoccupati rimangono all’11,5%, una variazione minima in positivo (a dicembre erano all’11,6%). Mentre il tasso di disoccupazione tra i giovani (15-24 anni) a gennaio risulta del 39,3%, 7 punti decimali in più rispetto al mese precedente.
Più occupati, si torna ai livelli di agosto
Il dato maggiormente positivo, però, riguarda gli occupati: a gennaio 2016 sono aumentati dello 0,3%, di circa 70.000 unità su base mensile. Su base annua (rispetto a gennaio 2015) l’aumento è dell’1,3%. Questa crescita è stata determinata dall’aumento dei contratti permanenti (+420.000 in confronto a gennaio dell’anno scorso) e dalla diminuzione dei contratti a termine (-28.000). Mentre i dati riguardanti i lavoratori indipendenti restano pressoché invariati. Il tasso di occupazione è cresciuto dello 0,1%, arrivando ad un 56,8% totale. Si tratta del dato migliore da maggio 2012.
Calano anche gli inattivi, ovvero le persone che restano fuori dal mondo del lavoro: -1,7% su base annua e -0,4% su base mensile. Curioso notare come il numero di inattivi che si sono trasformati in attivi riguardi, per buona parte, le donne e le persone tra i 50 e i 64 anni di età. Questo dato, spiega il Sole24Ore, è probabilmente dovuto alla ‘stretta’ sull’accesso alla pensione, che fa sì che più persone rimangano sul proprio posto di lavoro più a lungo. Ma non è da escludere che ci sia stata anche una diminuzione degli ‘scoraggiati’, ovvero di quanti avevano rinunciato all’idea di trovare un lavoro e che poi, di fatto, un impiego l’hanno trovato.
Le parole di Poletti
Questi dati, in particolare quello riguardante il calo degli inattivi, dimostrano quasi indiscutibilmente che la fiducia degli Italiani sta aumentando.
Gioisce il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che in mattinata ha dichiarato: “Si tratta di un grande risultato, sono contento per tutte queste persone e per le loro famiglie. Un ringraziamento va anche alle aziende e agli imprenditori. Le riforme le ha fatte il Governo, ma senza l’impegno dell’intera comunità i risultati sarebbero stati meno significativi”. Buone notizie arrivano anche dall’Eurozona, dove diminuisce il numero generale di disoccupati. La media attuale è del 10,3%, che vuol dire -1% su base annua. Le Nazioni con i dati migliori per quanto riguarda il mondo del lavoro sono Germania (4,3% di disoccupati), Repubblica Ceca (4,5) e Regno Unito (5,1%). In fondo alla classifica troviamo Grecia (24) e Spagna (20,5%).