L'onorevole Walter Rizzetto, vicepresidente della commissione lavoro, lo scorso anno in data 27 gennaio chiedeva  al Ministro dell’economia e delle finanze Padoan di adottare decisioni per 'escludere dal calcolo dell’Isee le Pensioni di invalidità e le indennità di accompagnamento', dal momento che le persone con disabilità sono quelle più penalizzate dal nostro sistema fiscale.

In data 29 febbraio 2016, il Consiglio di Stato, dopo lunghe e controverse battaglie giudiziarie, che avevano visto il governo appellarsi anche al Tar Lazio per competenza, ha legiferato che 'l’indennità di accompagnamento non può essere conteggiata come reddito'. Il Consiglio di Stato, in assenza di provvedimenti legislativi governativi, in buona sostanza ha dato ragione al vicepresidente Rizzetto che si era mosso in difesa dei disabili.

Sindacati in marcia contro il governo e Damiano pungola la sinistra riformista

Con la mobilitazione del 2 aprile i sindacati, che porteranno in piazza centinaia di migliaia di lavoratori in difesa delle pensioni, hanno come unico obiettivo quello di stimolare l'esecutivo del premier Matteo Renzi di prendere decisioni sul versante pensionistico e 41 anni di contributi per i precoci come requisito sufficiente per il pensionamento, pensioni dignitose per tutti.

'Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani' è lo slogan unitario della mobilitazione, volendo significare che è giunta l'ora, per il governo, di prendere provvedimenti e per aprire il capitolo previdenziale  in modo strutturale con la flessibilità per tutti e tutele per i lavoratori che svolgono mansioni diverse.  Anche l'ex ministro al lavoro Cesare Damiano, oggi presidente della commissione lavoro della Camera, punge la sinistra riformista attribuendole grande responsabilità per la situazione che si è venuta a determinare, invitandola a venir fuori. "Batta un colpo e proponga un orizzonte alternativo" afferma, difatti, Damiano. Si rende necessario ed urgente sconfiggere la precarietà e provvedere a rendere più flessibile il pensionamento al fine di aprire "le porte delle aziende ai giovani" rivedendo le norme della legge Fornero , conclude l'ex ministro.

Intanto, il disegno di legge 857 del Partito democratico che prevede 4 anni di anticipo, 35 di contributi con un massimo di decurtazione dell'assegno pensionistico dell'8% e 41 anni di contributi per i lavoratori precoci senza penalizzazione e svincolati da requisiti anagrafici, e’ in discussione alla Commissione Lavoro della Camera. Vedremo se la mobilitazione dei lavoratori da una parte e la commissione lavoro dall'altra, riusciranno nell'impresa di spingere il governo a prendere provvedimenti sul fronte pensionistico.

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