La Corte dei Conti, attraverso un’analisi dei bilanci 2013-2014 dell’Inps, ha evidenziato che occorrono o più tasse o tagli alle pensioni di reversibilità. Stando a quando riporta Il Giornale, nelle conclusioni del rapporto si legge: “ Ogni analisi sulla sostenibilità finanziaria della spesa per le Pensioni va considerata anche alla luce della non ancora decisa separazione tra previdenza e assistenza”.

E’ un’espressione che sottolinea come l’ente abbia un disavanzo strutturale che riesce a colmare unicamente grazie ai massicci trasferimenti statali, ed in fondo sono le stesse parole usate nel decreto attuativo che costituisce il Fondo anti povertà.

Nel rapporto effettuato dai giudici della Corte dei Conti, si legge difatti che le prestazioni erogate dall’Inps sono state rese possibili solo in virtù dei finanziamenti provenienti dallo Stato.

Le conclusioni sono anch'esse le stesse che si possono rintracciare nel disegno di legge sulla povertà: sarebbe infatti il caso di rivedere, introducendo il parametro del reddito, le pensioni di reversibilità.

Boeri, il futuro dell'Inps e delle pensioni

Tito Boeri, prendendo parola alla Commissione di controllo sugli enti previdenziali alla Camera dei Deputati, ha risposto così a chi lo interrogava a proposito della crescita del disavanzo di bilancio: “I conti dell’Inps sono sotto controllo”. Ed ha poi osservato : “ Abbiamo effettuato un accantonamento più importante al fondo svalutazione crediti. Prima venivano fatti accantonamenti più bassi per poi aumentarli a consuntivo. Adesso li abbiamo fatti superiori ed è questa la ragione del peggioramento del disavanzo. Abbiamo fatto un’operazione di trasparenza”. A detta di Boeri non ci sarebbe nessun rischio per i pensionati: “ Se l'Inps fallisse, e non sta accadendo, i cittadini continueranno a fruire le loro prestazioni e le loro pensioni”.

Martone: flessibilità, osservazioni e proposte

Durante la trasmissione “L’aria che tira”, Michel Martone, Vice Ministro del Lavoro del Governo Monti, ha condotto un’analisi della varie riforme del sistema previdenziale susseguitesi negli ultimi anni, sottolineando che esse sono sempre state attuate in emergenza e pochissimo tempo. L’ordinario di diritto del Lavoro si è soffermato sulle riforme Dini e Fornero affermando come siano state esse a consentire i “ veri risparmi” ed ha aggiunto che “oggi dovremo avere il coraggio di fare una riforma organica delle pensioni, volta ad affrontare tutti i problemi interni al mondo della previdenza”.

Per “fare cassa” Martone ha inoltre proposto di intervenire sui trattamenti ingiustificati di coloro che hanno onori istituzionali “dai quali potremmo ricavare risparmi per trattare il problema dei lavori usuranti”.

Ed ha così continuato: “Il momento è maturo per avviare una ragionevole flessibilità in uscita però è necessario anche intervenire sui diritti acquisiti”, diritti dai quali, non essendo possibile un intervento su quelli acquisiti in passato, l’ex ministro del governo Monti ha suggerito di ricavare tramite le pensioni future un contributo di solidarietà.