Il problema della flessibilità è quello che coinvolge attualmente un grandissimo numero di lavoratori. Quello che preme al Governo è avere i conti in ordine. Ma per fare ciò c'è la necessità di trovare un equilibrio che secondo il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti potrebbe consistere nel ricalcolo contributivo dell’intera pensione. Il calcolo della pensione con il metodo contributivo penalizza i lavoratori perché porterebbe una decurtazione almeno del 30% dell'assegno.

E con Pensioni già piuttosto magre, avere un assegno più basso vorrebbe dire aggiungere nuovi poveri alla già nutrita platea di italiani che hanno difficoltà a sbarcare il lunario. In pratica si ricalcherebbe quanto previsto per 'opzione donna' rendendo il principio uguale per tutti in maniera strutturale. 

Il Def

Per ora le intenzioni del Governo verranno rese note in maniera più chiara con il DEF entro la fine del mese di aprile. Con il Documento di Economia e Finanza il Governo illustrerà gli obiettivi di bilancio per i prossimi tre anni. Dovranno perciò essere inseriti nel documento quali saranno in prospettiva gli orientamenti del Governo in materia di natura previdenziale.

E' anche vero che metterli in agenda non significa per forza risolverli anche perché la soluzione, secondo il Governo, potrebbe essere oggetto di cause di diversa natura quali l'UE o problemi di bilancio. In buona sostanza il governo potrebbe scegliere di abbattere i costi ricalcolando tutto con il contributivo per riformare la Legge Fornero.

Il bonus di 80 euro.

Il Premier Matteo Renzi ha detto che è allo studio il bonus degli 80 euro per i pensionati che percepiscono una pensione minima. Si tratterebbe di trovare 3 miliardi e mezzo per consentire a tanti pensionati di avere un piccolo sollievo. Ma se non si riescono a trovare questi importi, come è possibile affrontare il discorso della flessibilità che richiede maggiori risorse?

Viste le ultime difficoltà del Governo dopo gli scandali delle trivellazioni e di Banca Etruria l'ultima sortita di Renzi potrebbe essere stata una boutade per distogliere l'attenzione degli elettori. Ormai gli italiani si stanno abituando a queste mosse mediatiche e il 17 novembre potrebbero dimostrare il loro disappunto votando 'SI' al referendum. Una spallata che, se si dovesse raggiungere il Quorum, creerebbe notevoli problemi di tenuta a Renzi e soci.