Sulla scia della prassi internazionale le scuole italiane dovranno prepararsi a dire addio ai voti: inserito nella legge 107, il provvedimento sarà varato entro l’estate e diverrà effettivo già dal prossimo anno scolastico, sostituendo i consueti “8”, “7” o “6” con le lettere dalla A alla E. Qualche dubbio ancora se renderlo valido dalla prima classe o estenderlo subito a tutti, ma è praticamente ormai certo l’abbandono del vecchio sistema di giudizio introdotto dalla riforma Gelmini.

Numeri addio, dal prossimo anno il voto con le lettere

A occhi più superficiali può apparire una mossa da poco, ma l’obiettivo dietro è ben preciso: uscire dalla logica della Scuola-calcolatrice e limitare le ansie legate al voto, facendo passare l’idea che il successo scolastico sia più che altro legato a un percorso più che a una semplice media dei voti. “Misurare con un numero la gioia di apprendere di un bambino è come misurare il cielo con un righello” ha commentato la senatrice Francesca Puglisi che sta seguendo una riforma che dovrebbe applicarsi dal prossimo anno scolastico a tutte le scuole primarie e medie.

Secondo gli esperti che lavorano al provvedimento, la valutazione in lettere descriverebbe meglio un percorso evolutivo della storia scolastica di uno studente, in contrapposizione a una fredda media statica da cui, pur dopo un netto e costante miglioramento nel corso dell’anno scolastico, difficilmente si cancellerebbero le tracce di un inizio difficile: pur ottenendo tutti “8” inciderebbe in maniera sensibile la presenza di un solo “4”.

Verso l’abolizione della bocciatura alle elementari?

Il provvedimento si inserisce in un contesto che già nello scorso febbraio aveva visto un precedente con la diramazione di una circolare che incoraggiava la sperimentazione “di nuovi modelli di certificazione delle competenze” atti a valutare capacità di problem solving, atteggiamenti, emozioni e stili di vita.

Dopo le linee guida quindi arriva ora un nuovo provvedimento ufficiale che si propone di motivare i giovani studenti all’auto miglioramento grazie a una maggior coscienza di punti di forza e debolezza ma soprattutto senza lo stress di una scala di valutazione rigida e talvolta demotivante. Ancora un segnale di allineamento verso i sistemi scolastici esteri, a differenza dei quali non verranno però aggiunti accanto alle lettere i classici segni “+” o “-“. Per fornire agli studenti tutti gli strumenti per raggiungere i traguardi, la direzione sembrerebbe essere in ultima istanza quella dell’abolizione della bocciatura alle elementari, “inutile e dannosa” secondo gli esperti del Miur.