La notizia riportata dal Corriere della Sera (edizione di domenica 26 giugno) riguardante il disegno di legge per la (re)-introduzione dei voti espressi in lettere nella Scuola primaria ha suscitato, naturalmente, una pioggia di critiche tra gli insegnanti. Un cambiamento che, in realtà, non cambierà alcunchè, corsi e ricorsi storici che puntualmente ritornano: negli anni novanta, le lettere A,B,C,D,E, le stesse che si vorrebbero reintrodurre a partire dall'anno scolastico 2017/8, vennero poi rimpiazzate, dopo pochi anni, dai giudizi (ottimo, buono, discreto etc...).

Le critiche mosse al governo si basano su quello che, ormai, è diventato il denominatore comune delle contestazioni rivolte ai contenuti della Buona Scuola ed ora alle leggi delega che ne seguiranno: il premier Renzi e il ministro Giannini persistono nella loro cocciutaggine, non volendo ascoltare le ragioni delle insegnanti.

Ultime news scuola, lunedì 27 giugno 2016: lettere al posto dei voti numerici, pioggia di critiche

Nel caso del ddl per la reintroduzione delle lettere come elemento di valutazione, occorre capire che la scuola primaria è una scuola con caratteristiche particolari: molte maestre sono addirittura contrarie anche ai voti, almeno per i primi anni e ritengono che la valutazione sia un argomento da prendere seriamente in considerazione.

Poi, c'è chi ritiene che ci siano problemi molto più importanti ed urgenti da risolvere, come quello delle 'classi pollaio', 'se vogliamo occuparci dei nostri alunni come individui e non come numeri...'

C'è chi, invece, cerca di metterci un pizzico di ironia e sarcasmo, vedendo già 'le orde di genitori, ai colloqui con gli insegnanti, porre la fatidica domanda: "Ma insomma, mio figlio, va bene o va male?"

Abolizione bocciature nella scuola primaria: insegnanti difendono l'importanza dell'apprendimento

Insieme alla reintroduzione delle lettere come metodo di valutazione nella scuola primaria, arriverà anche la proposta (?) di abolizione delle bocciature.

A questo proposito, le maestre, rimarcando e sottolineando più volte l''ignoranza' del governo in merito a ciò che avviene nelle scuole italiane, fanno presente che la bocciatura nelle primarie avviene molto raramente solo in alcuni casi e viene presentata come un'opportunità per un bambino e non come una punizione. Non si deve pensare, infatti, che sia facile bocciare alla primaria: anzi, si tratta di un processo lungo e difficile.

Perchè poi abolirle? Non pensano che sia una scusa per non studiare o impegnarsi all'insegna del motto 'tanto mi promuovono lo stesso'? C'è chi, invece, sostiene:'OK non bocciamo più, ci penseranno poi alle medie con possibilità di recupero quasi pari a zero. Ma sì, promuoviamo tutti ma poi si sentono le lamentele in merito allo scarso livello medio delle competenze degli studenti italiani. E' semplicemente un ragionamento ipocrita, all'interno di un percorso, qualunque esso sia: a volte è necessario fermarsi e spesso avere più tempo per imparare, è un'opportunità.'