Sono già numerosi i punti interrogativi sulle assunzioni nella Scuola per l'anno scolastico 2016/2017. Innanzitutto il meccanismo di assorbimento dei docenti che usciranno vincitori dal concorso 2016: molti di loro che non avranno superato le prove del concorso riceveranno un clamoroso colpo basso relativo alle possibilità di insegnamento nella scuola. E poi, in queste settimane, tiene banco il rebus della chiamata diretta, con la recriminazione dei sindacati per l'autorità che dovranno avere i dirigenti scolastici nella scelta del proprio personale docente, anche se proprio loro, i presidi, sono ancora all'oscuro delle procedure che dovranno adottare per la scelta.

Chiamata diretta docenti 2016: quanto potere avranno i presidi?

Con la chiamata diretta i presidi sceglieranno i docenti che faranno parte del proprio organico. Al momento, la trattativa tra il ministero dell'Istruzione e i sindacati è ferma alla maggiore o alla minore discrezionalità dei dirigenti: il buon senso sembrerebbe suggerire al Governo di alleggerire la posizione della mera scelta basata sui soli curriculum dei docenti, vincolando i dirigenti a prendere in esame anche punteggi nelle graduatorie e titoli e, quindi, l'anzianità. Se, invece, dovesse prevalere la strada della totale discrezionalità dei presidi, scrive Il Secolo XIX di oggi, le settimane a cavallo con la fine di agosto e la metà di settembre si preannunciano incandescenti con i sindacati pronti a presentare i ricorsi di migliaia di insegnanti, con il risultato di impantanare le procedure di immissioni in ruolo.

Sull'argomento la Cisl è molto dura: "Si sta rimpiazzando il meccanismo italiano di assunzione dei docenti, la cui trasparenza era garantita dalle graduatorie, con un sistema di tipo anglosassone che, però, si sta dimostrando del tutto fallimentare. Col risultato che la riforma scolastica di Renzi si sta rivelando la peggiore che si potesse fare".  

Concorso scuola 2016: i bocciati penalizzati nelle graduatorie?

Lo stesso concorso scolastico 2016 potrebbe partorire una clamorosa beffa per tanti aspiranti docenti che, a pochi giorni dalla pubblicazione dei risultati sugli scritti, non avranno superato la prima prova: per la sola circostanza di aver partecipato al concorso, in molti perderanno la posizione nelle graduatorie.

Anche su questo punto controverso della riforma della Buona scuola i sindacati annunciano ricorsi. Tanto più che, in molte province, il numero dei docenti promossi al concorso sarà ben al di sotto del fabbisogno delle cattedre: un problema in più per il ministero dell'Istruzione.