Come avevamo anticipato l'effetto Brexit sta cominciando a farsi sentire anche nel dibattito interno italiano sulla riforma Pensioni 2016/2017: novità giungono da un attacco diretto del M5S che accusa il governo Renzi di voler utilizzare i 'fondi pensione' per finanziare le banche in difficoltà. Il problema resta lo stesso ed è stato sollevato da innumerevoli osservatori: il sistema finanziario e bancario italiano è quello più a rischio perché non è stata mai emanata una normativa sui prodotti finanziari 'tossici'.

Nel frattempo, giungono anche altri attacchi in questo infuocato mese di luglio: Cesare Damiano sembra aver deposto la sua consueta 'calma' e ha attaccato duramente il premier Renzi soprattutto a seguito della direzione PD di lunedì; la Cgil, invece, ha attaccato l'Inps per la poca chiarezza intorno a una serie di dati richiesti e mai pervenuti. Si segnala, infine, un intervento dell'ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che si è detta 'contenta' per la sentenza della Corte Costituzionale che ha approvato il 'prelievo di solidarietà' sulle pensioni cosiddette d'oro.

L'attacco del M5S e le ultime novità oggi 7 luglio sulla riforma pensioni 2016/2017

Sul fronte della riforma pensioni APE 2016/2017, si segnala soprattutto un intervento congiunto dei deputati del M5S che attaccano il governo Renzi intorno al nodo del salvataggio delle banche. Le ipotesi che l'esecutivo intende vagliare sono essenzialmente due: da un lato la ricapitalizzazione del Fondo Atlante, dall'latro l'invenzione di un nuovo strumento finanziario in appoggio alle banche in difficoltà. Secondo i deputati Cinque Stelle, Renzi starebbe pensando di 'saccheggiare' i fondi pensione e, in generale, le casse della previdenza per finanziare uno di questi strumenti di salvataggio: in parole semplici, ancora una volta si favorirebbero le banche a discapito dei cittadini.

La mossa del governo Renzi sarebbe, allora, la seguente: dopo le vane promesse sugli 80 euro per le pensioni minime, in questo stato di emergenza finanziaria si intenderebbe 'aggredire' (altro termine usato dai deputati M5S) il tesoretto da 9 miliardi di tutti coloro che sono iscritti alle casse o ai fondi.

Damiano e la Cgil attaccano il governo Renzi: novità riforma pensioni oggi 7 luglio

Cesare Damiano, contro il suo solito 'stile', ha attaccato piuttosto duramente il premier Matteo Renzi sul tema della riforma pensioni e, in generale, sulle politiche economiche dell'esecutivo da lui guidato. Il Presidente della Commissione Lavoro ha ribadito che, all'interno del PD, ci sono molte proposte su questi temi (tra cui il suo ormai famoso ddl 857), anche il premier non intende stare a sentire né la voce interna del PD né la voce che sale dal paese: Cesare Damiano assicura che, da parte di questi rappresentanti del PD, c'è piena disponibilità a un confronto che metta in campo politiche sociali differenti e una differente idea di riforma pensioni.

Nel frattempo, la Cgil attacca duramente l'Inps intorno a una questione connessa ad alcuni dati 'poco chiari': la Camusso, in un comunicato, ha sottolineato come vi sia poco chiarezza e trasparenza intorno ai numeri che riguardano i crediti contributivi Inps, che sarebbero di circa 100 miliardi di euro, e che risultano assolutamente incoerenti con i dati forniti invece da Equitalia. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.