C'era grande attesa nella giornata di ieri per la direzione del PD e le parole di Matteo Renzi per quanto riguarda la politica economica e la riformapensioni: novitàdi rilievo non giungono da quella che si attendeva – e così è stato – come un confronto molto duro tra il premier e la cosiddetta 'minoranza dem'. Matteo Renzi ha usato parole a metà strada tra una leggera apertura alle istanze del paese e una netta chiusura alle correnti interne del partito: le sue parole, su quest'ultimo punto, sono state molto dure, l'azione del PD non può essere frenata dal suo correntismo tipico.

Lo scontro è stato soprattutto con Bersani e Cuperlo e il dato più importante riguarda il fatto che non sia passata la mozione di Speranza sulla possibilità di appoggiare il 'NO' al referendum di ottobre. In parole semplici, occorre seguire la linea del partito e questa sancisce, ovviamente, la campagna elettorale per il 'SI'. Ma cosa è accaduto sul fronte delle Pensioni? Novità arrivano soprattutto per quanto riguarda una mossa dell'opposizione contro il cosiddetto 'Bonus Poletti' e le parole di Cesare Damiano su come migliorare la riforma pensioni APE.

Damiano, la direzione PD e la riforma pensioni: novità oggi 5 luglio

La direzione del PD non ha prodotto alcuna apertura per quanto riguarda il capitolo della riforma delle pensioni: novitàarrivano, però, da un intervento di Cesare Damiano che ha chiesto precisi impegni al governo intorno ad alcuni nodi connessi alla riforma APE.

L'ex ministro del Lavoro si è detto infatti 'contento' delle parole di Tommaso Nannicini, il quale aveva dichiarato, durante un intervista al Corriere della Sera, che sono allo studio del governo delle misure di detrazione fiscale per coloro che si trovano in particolare difficoltà economica. Il nodo riguarda sempre e comunque le penalizzazioni la cui entità non è stata ancora precisata ma soltanto lasciata intravedere: al momento, secondo alcuni prospetti dei sindacati, si può arrivare anche al 15/20% di penalizzazione sul proprio assegno, sia per l'uscita anticipata dal mondo del lavoro sia a seguito della rata di ammortamento per ripagare, in venti anni, il debito contratto con l'Inps.

La richiesta di Cesare Damiano è che la nuova riforma pensioni permetta un'uscita senza penalizzazioni per una serie di categorie: i lavoratori precoci, una volta raggiunta la Quota 41, i disoccupati di lungo periodo, coloro che svolgono mansioni usuranti e gli invalidi.

La mossa dell'opposizione sulle pensioni: novità oggi 5 luglio

L'opposizione ha deciso di muoversi nuovamente sul fronte della riformapensioni: novitàarrivano da Piacenza e in particolar modo dalla segreteria provinciale di Forza Italia che ha deciso di chiamare un incontro con la cittadinanza e i pensionati per la giornata di giovedì 7 luglio. Il tema dell'incontro sarà l'ormai celebre 'Bonus Poletti', con il quale il governo Renzi ha dato seguito alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato come illegittimo il blocco delle indicizzazioni delle pensioni a partire dal 2011. La giornata sarà dedicata a un incontro con l'avvocato Caiola, che spiegherà come intervenire tramite ricorso contro il 'Bonus'.

Il governo Renzi, insomma, sembra essere sempre più alle strette: il PD ha perso un gran numero di consensi e i tre luoghi dell'inciampo sono stati proprio il capitolo della riforma pensioni, quello del Jobs Act e quello della contestatissima riforma della scuola. In vista del referendum di ottobre, l'opposizione sta già affilando le armi contro il premier. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.