Il sogno degli italiani, l'agognato posto fisso, contraddistinto dalla certezza di uno stipendio a fine mese e da un Lavoro a tempo indeterminato, sembra essere a rischio. Leggendo la notizia riportata dal Corriere della Sera, si evince che la bozza del nuovo testo unico sul pubblico impiego, mette mano e cancella i pilastri che caratterizzano il lavoro statale: il posto fisso e l'aumento automatico dello stipendio con scatti di anzianità.
Sembra dunque che la vita dei dipendenti statali stia per cambiare.
Addio posto fisso: flessibilità e licenziamenti
Alla fine di ogni anno, le amministrazioni dovranno comunicare l'eccedenza di personale dopo aver valutato le effettive esigenze degli uffici e la situazione finanziaria in cui versa la singola amministrazione. In pratica sono previsti due casi: uno, che il dipendente non risulti più utile all'ufficio in cui lavora, due, che i conti dell'amministrazione non permettano di pagare il dipendente. Il dipendente sarà messo in mobilità obbligatoria, ossia potrà essere spostato in un altro ufficio entro i 50 km dall'ufficio di provenienza.
Altrimenti entrerà in regime di disponibilità, percepirà l'80% dello stipendio e i contributi pensionistici. Trascorsi due anni, però, se al lavoratore non verrà assegnato un altro posto, anche con diversa mansione e con stipendio più basso, verrà licenziato. L'amministrazione dovrà bloccare le assunzioni.
Eliminati gli scatti di anzianità
Altra novità è l'eliminazione totale degli scatti di anzianità. Sarà il dirigente, ogni anno, a valutare il dipendente in base al lavoro fatto e a decidere se, e in che misura, assegnare un aumento di stipendio al lavoratore, tenendo sempre conto della disponibilità economica dell'amministrazione. L'aumento potrà essere attribuito solo al 20% dei dipendenti.
Altre novità
Tra le novità previste dal Testo anche la visita fiscale automatica per le assenze di venerdì e nei prefestivi, i buoni pasto saranno uguali per tutti, verrà annullata l'indennità di trasferta. Per gli assenteisti colti in fragranza mentre fanno risultare, in maniera illecita, la loro presenza in servizio, sono previsti la sospensione dal lavoro e della retribuzione entro 48 ore e il licenziamento entro 30 giorni.