In vista della pubblicazione del bando del Tfa III ciclo per luglio, sono in tanti a valutare la possibilità di partecipare. Non solo docenti inseriti in terza fascia delle Graduatorie di Istituto, ma sopratutto gli aspiranti docenti, i neolaureati che vorrebbero entrare nel mondo della Scuola. A questi infatti è al momento - come dichiarato dal Ministero - negata l'iscrizione nelle GI, nel 2017 esclusivamente aggiornate.

Abbiamo intervistato un aspirante insegnante che ci ha raccontato come la pensa in materia di conseguimento dell'abilitazione e le motivazioni per cui, suo malgrado, non potrà partecipare. Riflessioni che interessano tutto il mondo della scuola e che mostrano come - ancora una volta - la limitazione maggiore sia 'il denaro', i costi della formazione, ma anche la 'malainformazione'. Ecco cosa ci ha detto L.P di un paesino della Sardegna orientale.

Imminente il bando a Luglio, hai già iniziato a studiare?

Mi sono laureata a marzo di quest'anno, e in un primo momento, sì, ho pensato di iscrivermi al Tfa per conseguire l'abilitazione; ho anche visto che non è possibile iscrivermi in graduatoria per insegnare, dunque ho atteso per il Tfa.

Poi ho visto i costi, ma ho valutato tante altre cose.

Non è dunque solo una questione economica.

No. Anche quando mi stavo laureando, ho seguito il lavoro del Ministero per il reclutamento degli insegnanti. Molto spesso non ci ho proprio capito nulla, senza esperienza, naturalmente, se non c'è qualcuno che ti aiuta a comprendere che cosa dicono e ridicono ogni volta, è difficile. Parlando con un'amica che si è laureata nel 2005, mi ha detto che sarebbe meglio non partecipare quest'anno al Tfa. Il Ministero infatti sta rivoluzionando anche la modalità di abilitazione, in considerazione anche dei costi da sostenere. Un amico, infatti, ha rinunciato, due anni fa, mi pare alla partecipazione, perché non può smettere di lavorare per seguire lezioni.

Mio malgrado, anche io, non potrò partecipare perché devo lavorare, non ho il sostegno economico per non lavorare un anno. C'è anche da dire che, immaginate, che il Tfa non valga più nulla, a seguito delle modifiche nelle assunzioni, cosa ce ne faremo? È un inutile rischio.

Il Tfa è un rischio, per te?

Sì, diciamo proprio così. Non vorrei ritrovarmi con un titolo - pagato con soldi che non ho - e non poterlo sfruttare. Se il Ministero davvero ha l'idea di modificare costi e l'intero sistema, anche in considerazione del numero elevato di bocciati al concorso a cattedra, potrebbe modificare al il Tfa. Insomma, per questi motivi, non parteciperò, al momento cerco di inviare le domande di messa a disposizione nella scuole. 

Il concorso a cattedra ha visto la bocciatura di molti docenti, anche con diversi anni di esperienza, perché secondo te, dicci la tua visione, ora che ti sei appena laureata.

Secondo me, la risposta è tanto semplice quanto complessa.

Ho visto le prove nel sito del Ministero, non erano fattibili per un tempo così ristretto, con l'ansia, con numerosi altri fattori che avrebbero potuto ridurre attenzione e concentrazione. Di certo le tematiche non erano in linea con quanto si svolgerà in classe, a mio avviso. Lo vedo da mia sorellina, che studia al liceo: 5 pagine, e si stanno già a lamentare. E il ministero avanza prove 'pseudofilosoficheletterarietecnologiche'. Ironicamente parlando. Docenti con anni di esperienza nella scuola: non si tratta di 'idioti', questo è un fatto incontestabile. Il Ministero, dovrebbe entrare in una classe, secondo me, ma non in quelle modelle, ma quelle di cui ha parlato 'con disabili, bes, dsa, soggetti a rischio di abbandono', poi stendere i test.

E voi cosa ne pensate, cari colleghi, aspiranti docenti, in materia di bando Tfa e concorso a cattedra? Seguiteci cliccando su 'Segui' o lasciando un vostro commento al di sotto della pagina.