La mobilità scuola docenti per l'anno scolastico 2016/2017 rappresenterà probabilmente una delle contraddizioni, dal punto di vista sociale, più evidenti dell'intera 'Buona Scuola' di Renzi. Decine di migliaia di docenti, infatti, dovranno fare le valigie e partire per destinazioni che si trovano anche a 1000 km di distanza: le famiglie risulteranno spezzate e l'emergenza sociale riguarda proprio chi partirà, anche perché, con uno stipendio particolarmente 'ridotto' come quello degli insegnanti, risulterà veramente difficile potersi mantenere lontano da casa, affittando un appartamento o, più probabilmente, una stanza e dovendosi mantenere con un solo stipendio.

La rabbia dei docenti sta tutta nel fatto che il destino sia gestito da un algoritmo, da qualcosa che ragiona (a volte anche sbagliando) soltanto in termini numerici. In questo articolo, spiegheremo tutti gli strumenti legislativi per cercare di evitare l'esodo forzato.

Come funzionano assegnazione provvisoria, utilizzazione e scambio di posti

Le possibilità legislative per evitare l'esodo connesso alla mobilità scuola sono varie. Innanzitutto, l'assegnazione provvisoria e l'utilizzazione: fino ad oggi 18 agosto (alle ore 24) potranno essere inviate le domande per la scuola dell'infanzia e primaria, mentre dal 18 al 28 agosto quelle per la scuola secondaria di primo e secondo grado.

L'utilizzazione è per chi si trova in condizione di soprannumero o esubero, mentre l'assegnazione provvisoria è per chi ha esigenze di famiglia o di salute certificate. Comunque, il 1° settembre bisognerà prendere servizio nella sede di titolarità e attendere i risultati dell'istanza, se è stata accolta oppure no. C'è poi la possibilità dello 'scambio di posti' a carattere interprovinciale tra insegnanti che ricoprono la medesima cattedra: se un docente non ha ottenuto l'assegnazione provvisoria può provare a 'scambiare' il proprio posto con un altro docente.

Congedo parentale e congedo biennale: come funzionano?

Una volta fallita la strada dell'assegnazione o utilizzazione e dello 'scambio di posti', restano ancora altri istituti giuridici a cui appellarsi per evitare la mobilità scuola.

Innanzitutto, il congedo parentale: qualora si abbia un figlio di età pari o inferiore ai 12 anni e non si è mai usufruito di questo istituto giuridico, allora è possibile richiedere 6 mesi di congedo dal servizio, sia per le madri che per i padri. Infine, il congedo biennale: se si è figlio di una persona che usufruisce della legge 104 e si è referente unico, si possono richiedere 2 anni di congedo per assistenza al genitore. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.