Continuano le segnalazioni di abusi e discriminazioni per quanto riguarda la 'chiamata diretta' dei presidi. La denuncia questa volta arriva da una docente di Perugia che ha raccontato la sua esperienza. Il preside in questione è vicino alla pensione e la graduatoria nominativa per la chiamata diretta era senza alcuna indicazione di punteggio: in questo modo, sostiene la docente, il preside poteva agire liberamente e senza dover tenere conto di nulla. Il colloquio si è svolto in maniera assolutamente informale e senza alcuna necessità di certificazione delle competenze.
Il tutto si è concluso con una grande umiliazione per la docente che ha dovuto sentire le seguenti parole: 'Non è possibile non tenere in conto il fatto che lei si trovi in congedo di maternità'. La conclusione è che la docente non ha 'passato' il colloquio. L'abuso è stato segnalato al sito Orizzonte Scuola, ma qual è la procedura per fare una segnalazione ufficiale?
Come segnalare abusi e discriminazioni per la 'chiamata diretta'
Sono stati già molti i casi di discriminazioni e abusi segnalati sulla 'chiamata diretta'. Si va dalla richiesta di alcuni presidi di una presentazione tramite video (nella quale si sottolineava l'esigenza che fosse a figura intera e non a 'mezzo busto') a quel preside che, in Puglia, ha posto come requisito l'aver insegnato in maniera 'fertile' nella sua scuola, sottolineando come la scelta sarebbe stata a suo insindacabile giudizio.
Il problema sollevato è che la legge varata dal governo Renzi e con il consenso entusiasta di Stefania Giannini non prevede alcuna forma per stemperare il giudizio 'soggettivo' del dirigente. L'unico elemento cui il docente può appellarsi è quello della coerenza al PTOF. Nel frattempo, il ministro Stefania Giannini ha spiegato che il governo farà di tutto per limitare le 'storture', le quali, però, a detta dei diretti interessati, continuano ad avvenire.
Ma come fare per segnalare abusi e discriminazioni? L'unica strada è la denuncia presso gli USR o tramite sindacato. Fondamentale, però, è denunciare ogni caso: si tratta dell'unico modo per poter monitorare la situazione.
Cosa rischiano i presidi per abusi sulla chiamata diretta?
I presidi – denunciano i docenti – rischiano troppo poco per gli abusi sulla chiamata diretta.
Qualora, infatti, non si rispetti la coerenza con il PTOF, il dirigente scolastico 'rischia' di avere una valutazione negativa in vista dei premi stipendiali; mentre se si certifica un vero e proprio abuso, il richiamo subito dal preside finirà nel suo fascicolo personale. Secondo i docenti, insomma, è stato concesso troppo potere ai presidi, senza alcuna forma per limitarli né durante la procedura della 'chiamata diretta' né sotto la forma di 'punizioni' severe. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.