Le ultime notizie pensioni di oggi 3 agosto riguardano essenzialmente tre questioni: da un lato, i lavori usuranti e quali debbano essere considerati tali e quali debbano essere i benefici da accordare; dall'altro, la questione degli esodati con un nuovo intervento di Cesare Damiano; infine, il rebus dinanzi al quale si troverebbe il governo Renzi, nel dover decidere tra i giovani e gli anziani, tra una politica del lavoro e una politica di riforma delle Pensioni.
Il nodo principale riguarda il fatto che le risorse sarebbero scarse per riuscire a mettere in campo tutti gli interventi di cui si discute da giorni: il governo, infatti, vorrebbe mettere sul piatto 1,5 miliardi di euro, mentre i sindacati hanno fatto sapere che ce ne vorrebbero 2,5 miliardi. Nel frattempo l'Ugl, sindacato storicamente di destra, ha lanciato una grande accusa alla legge Fornero e spera che sulla questione degli esodati si trovi finalmente la soluzione con l'ottava salvaguardia.
'Scegliere tra giovani e anziani': ultime notizie pensioni oggi 3 agosto
Il nodo delle risorse è quello centrale nelle discussioni di questo agosto infuocato: le ultime notizie pensioni arrivano da Il Sole 24 Ore che sottolinea come la legge di bilancio (ex legge di stabilità) conterrà molto probabilmente misure sia per la produttività che per la previdenza.
Il problema, come sottolinea il giornale di Confindustria, è che sarà molto difficile che tutti i provvedimenti possano essere varati e che il governo dovrà decidere tra giovani e anziani. Le politiche per i giovani sarebbero quelle per il lavoro, come sgravi fiscali alle aziende che assumano e detassazione del premio più pesante di produttività, quelle per gli anziani ovviamente le pensioni. Ancora una volta, il governo Renzi sta sottolineando quello che da più parti viene considerato scontro generazionale.
Il piano 'B' di Confindustria: ultime notizie pensioni oggi 3 agosto
Mentre dunque si continua a discutere soprattutto sui fondi per attuare la riforma pensioni, le ultime notizie raccontano di come Confindustria abbia lanciato una sorta di piano 'B' per finanziare l'uscita anticipata.
Si tratterebbe per il pensionando di utilizzare la pensione integrativa per finanziarsi l'uscita anticipata: anche nelle settimane fa era stata lanciata questa proposta, con il nome Rita, ma poi la discussione era sfumata. Il problema riguarda soprattutto un aspetto, il fatto che siano molto pochi i lavoratori che possono vantare una pensione integrativa sufficiente a pagare un anticipo sulla pensione. Tali tipologie di fondi sono stati introdotti soltanto alla fine degli anni '90 e quindi sono pochi i lavoratori che hanno già accumulato abbastanza. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.