Sono ormai passati quasi dieci anni, esattamente il 2007, da quando venne bandito l'ultimo concorso Inps per la posizione difunzionario. Per questo motivo, visto anche l'elevato tasso di disoccupazione in Italia, giovani e meno giovani cercano in un possibile concorso da parte del maggior ente pensionistico italiano un porto sicuro che assicuri loro una stabilità lavorativa di lungo periodo.
In questo quadro è possibile fare un'analisi basata su documenti ufficiali emanati dall'istituto guidato da Tito Boeri al fine di evitare di costruire ipotesi solo su rumors e dichiarazioni troppo spesso infondate.
Piano industriale Inps: programma di sviluppo 2014-2016
L'ultimo piano industriale redatto dall'istituto risale all'anno 2014 ed è relativo al triennio 2014-2016. Nel piano viene mostrato come nel periodo dal 2002 al 2012 i dipendenti complessivi dell'ente sono diminuiti da 34.174 a 25.842. Nel 2013, a seguito della confluenza nell'Inps di Inpdap ed Enpals, prevista dall'art. 21 della L.214/2011, il loro numero è salito a 32.964 per poi continuare il decremento negli anni successivi fino a raggiungere secondo i dati forniti dallo stesso ente a luglio 2016 il valore totale al 31 dicembre 2015 di complessive 28.919 unità lavorative.
XV rapporto annuale Inps pubblicato a luglio 2016
Secondo l'ultimo rapporto annuale presentato si evidenzia il fatto che a fine 2015 il personale (28.919 unità) aveva un'età media di 53 anni.
Secondo le previsioni dello stesso ente, in assenza di interventi sul turn over, nel 2020 la consistenza si attesterà a circa 25.000 unità con un'età media di quasi 58 anni.
Il rapporto continua soffermandosi sull'aspetto qualitativo evidenziando che se il personale negli anni si è via via ridotto è comunque aumentato il carico di lavoro, gravante sugli stessi dipendenti, derivante da maggiori servizi e prestazioni.
L'impatto di tale squilibrio è stato ammortizzato, si legge, dallo sviluppo dell'automazione dei processi e dalla dematerializzazione.
Fabbisogno di personale per il quinquennio 2016-2020
Secondo l'ente facendo un confronto tra la consistenza prevista, in assenza di turn over, ed il fabbisogno necessario, per riuscire ad offrire correttamente i propri servizi, sarebbero necessarie già per fine 2016 nuove 1.969 unità di personale fino ad arrivare, senza nessuna nuova assunzione ad una carenza di 6.232 unità nel 2020.
Pertanto in prima battuta si può affermare che se venisse rispettato il fabbisogno di personale dell'ente dal 2016 al 2020 si dovrebbe procedere all'assunzione di circa 6.000 unità di nuovo personale.
Il dato certo del rapporto è che nel 2016, quindi presumibilmente da settembre, si procederà all'assunzione di 700 unità già autorizzate, tenendo comunque conto che 300 unità saranno stabilizzazioni di personale già in servizio presso l'ente. Mentre per gli anni a seguire l'istituto avanzaipotesi di assunzioni. Precisamente per il2017 (2.781 nuove unità), per il 2018 (1.168 nuove unità), per il 2019 (1.134 nuove unità) e per il 2020 (802 nuove unità).