Anche questa volta i fatti sono riconducibili al mancato pagamento dei contributi da parte di quattro famiglie per usufruire della mensa per i propri figli. A farne le spese sono stati quattro piccoli alunni di una Scuola primaria valdostana.

Una recente sentenza dice che la mensa è per tutti, ma qualcuno fa 'orecchie da mercante'

Raccontiamo l'ennesima storia di malversazione ai danni delle famiglie, ma prima ancora dei piccoli malcapitati.

 Nonostante la preoccupazione che altri episodi come questo, purtroppo, potrebbero verificarsi fra qualche giorno, una recente sentenza sancisce, in via definitiva, la possibilità da parte degli alunni di poter mangiare in classe anche un panino, rinunciando per questo al pagamento del contributo per la mensa. Quest’ultima, infatti, dovrebbe essere un luogo aggregante, inclusivo e prima di tutto destinato alla convivialità di tutta la popolazione scolastica. Spesso, invece, la cronaca racconta episodi lontani e distanti da tutto quello appena descritto.

Alunni lasciati a digiuno perché non in regola con i pagamenti

La vicenda è accaduta ad Aosta e dimostra, ancora una volta, che questo opinabile comportamento da parte delle scuole è diventato, purtroppo, la prassi. Sovente, le denunce dei genitori o delle famiglie dei poveri alunni rimangono inascoltate per lungo tempo. Ma questa volta la notizia è altisonante e sale agli onori della cronaca, attraverso la pubblicazione virale su quasi tutti i giornali valdostani. L’accaduto risale a qualche settimana fa, precisamente il 12 settembre scorso, ma l’Agenzia stampa ANSA ne dà notizia solamente oggi.

Ma vediamo come si sono svolti i fatti - Quel giorno era il primo giorno di scuola. Si tratta della scuola primaria di Gignod (Aosta).

All’ora di pranzo tutti i piccoli studenti si recano in refettorio per ricevere il proprio pasto e, uno ad uno, vengono fatti accomodare a tavola. Prima di sedersi, gli inservienti della ditta di catering controllano meticolosamente che la loro iscrizione fosse regolare. Ad un tratto viene riscontrato il mancato pagamento del contributo pasto di 4 alunni. Immediatamente, questi ultimi vengono fatti accomodare negli stessi tavoli ma lasciati a digiuno, come se fossero messi alla gogna o al pubblico vilipendio. Se non è questa discriminazione...E pensare che si trattava del primo giorno di scuola. Ritornati in classe dopo la pausa pranzo, i poveri 4 alunni hanno subito espresso il loro dissenso oltre che il loro disagio rispetto a quanto accaduto precedentemente e, immediatamente, gli insegnanti di classe hanno provveduto a rifocillare gli scolari anzidetti (due alunni di una seconda classe e due alunni di una quarta classe).

Ironia della sorte: la ditta aggiudicataria del servizio mensa è la coop ‘Noi e gli Altri’

Il paradosso della vicenda, quasi come fosse il copione di una classica commedia all'italiana, sta nel fatto che la ditta aggiudicataria del servizio mensa, possiede la ragione sociale ‘Noi e gli Altri’. Non poteva certo scegliersi miglior nome per un’azienda che ha lasciato a digiuno dei piccoli alunni, rei soltanto di non essere a posto con i pagamenti dei contributi che avrebbero dovuto versare, peraltro, i loro genitori.

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