Arriva la risposta del governo all'interrogazione parlamentare presentata il 15 settembre 2016 che vedeva come prima firmataria l'onorevole del PD Colomba Mongiello in relazione al contenzioso relativo al concorso a Dirigenti Scolatici del 2011. Nella legge 107 (buona Scuola) è stata inserita una norma che sana (con un corso intensivo riservato) i contenziosi pendenti soltanto per i ricorrenti dei Concorsi a Dirigenti Scolastici degli anni 2004 e 2006, escludendo clamorosamente i ricorrenti con ricorsi pendenti del concorso a Dirigenti Scolastici del 2011.
La risposta del governo non soddisfa il pd
Il governo ha escluso i ricorrenti del 2011 per un fatto solamente temporale, in quanto i ricorsi pendenti del 2004 e 2006 erano datati e quindi andavano risolti.
Con una nota congiunta gli onorevoli del PD Cimbro, Mongiello e Mura evidenziano la loro totale insoddisfazione della risposta data dal Governo in merito alla loro interrogazione, in quanto i ricorrenti del concorso a Dirigenti Scolastici del 2011, oltre ad avere una situazione analoga ai ricorrenti del 2004 e del 2006 hanno in più superato una dura prova preselettiva.
Le proposte avanzate dagli onorevoli Mura, Mongiello e Cimbro
Gli onorevoli della maggioranza hanno inoltre avanzato tre proposte di cui due principali ed una subordinata. La prima proposta sostanzialmente suggerisce al governo di integrare la legge 107, aggiungendo anche i partecipanti al concorso del 2011 con un emendamento da inserire nel documento di economia e finanza che sarà approvato in questi giorni dal consiglio dei ministri e che poi approderà nelle aule del parlamento. La seconda proposta avanzata è di immettere in ruolo i partecipanti al concorso del 2011 successivamente ad un corso intensivo per accertarne l'idoneità.
La terza proposta che ricordiamo è in subordine, prevede sostanzialmente un doppio canale con immissioni del 50% di neo dirigenti selezionati dal nuovo concorso, e l'altro 50% costituito dai partecipanti al concorso del 2011.
Uno scontro in atto quindi tra il governo e il partito del presidente del consiglio Matteo Renzi su una posizione che sembra più politica che tecnica, ovviamente le parlamentari del PD in aula continueranno a vigilare per arrivare ad una soluzione condivisa del problema.