Con l'avvio del nuovo anno scolastico il presidente del consiglio Matteo Renzi è tornato sul tema spinoso dell'istruzione. Pur consapevole di avere la maggior parte del mondo della Scuola contrario, che ha bocciato senza mezzi termini la riforma "107" cosiddetta "buona scuola" con moltissimi scioperie convegni organizzati dai docenti delle graduatorie d'istituto, il premiercontinua nella sua azione mediatica con numeri e risultati alquanto improbabili.

Le dichiarazioni del premier Matteo Renzi

Il presidente del consiglio annuncia nuovamente il tour nelle scuole come fatto nel 2014, riconferma il bonus di 500 euro ai docenti per l'autoformazione e l'aggiornamento professionale debitamente da rendicontare e soprattutto i presunti 4 miliardi di euro che il governo avrebbe stanziato per risistemare le scuole statali che oggi versano in condizioni disastrose.

La situazione reale della scuola

Il presidente del consiglio nel 2014 aveva annunciato che ogni settimana sarebbe stato in un istituto diverso, promessa clamorosamente disattesa, ma nonostante ciò annuncia un nuovo tour. La situazione delle scuole italiane è al collasso, moltissimi istituti sono privi della certificazione antisismica e dai dati forniti dal ministero dell'istruzione in Abruzzo ad esempio, solo un quarto delle scuole viene "progettato o successivamente adeguato con la normativa tecnica antisismica". A tutto questo aggiungiamo i disagi causati dall'assenza di migliaia di docenti per le cattedre scoperte, dopo i tantissimi bocciati al concorso anche quest'anno scolastico è partito senza la presenza in classe di tutti i docenti.

Le nomine per le supplenzedalle graduatorie d'istituto di seconda e terza fascia tardano ad arrivare e le immissioni in ruolo dei vincitori di concorso procedono con lentezza.

Una situazione tutt'altro che rosea, i problemi sono tantissimi ed irrisolti. In questi anni abbiamo assistito solamente ad annunci e pochi fatti concreti, e tra problemi alle strutture delle scuola, di funzionamento e di carenza del personale docente e non docente, la scuola italiana riparte con un nuovo anno scolastico,incui tutto il personale è chiamato ad un notevole sforzo in più per far fronte alle carenze evidenziate.