Si parla ancora di scuola e si parla sempre con più insistenza nella stampa specializzata dell'arrivo di un nuovo decreto che dovrebbe portare avanti la sperimentazione dei licei quadriennali: si tratta di un progetto che è stato avviato dal ministro Profumo e che sembra poter continuare ed essere portato avanti anche dal ministro Giannini. Il decreto prevede una nuova sperimentazione per circa 60 prime classi delle superiori: l'obiettivo sarebbe quello di fare in modo che i ragazzi italiani si diplomino a 18 anni e possano decidere prima quale strada prendere per entrare nel mondo del lavoro.

La scelta non sembra essere molto apprezzata: gli studenti italiani mostrano già decise carenze soprattutto nelle materie scientifiche e un accorciamento del periodo di studio non potrebbe che portare ad un ulteriore abbassamento del livello. Queste le critiche maggiori dal punto di vista didattico-pedagogico. Ma il problema si pone anche dal punto di vista degli esuberi e del taglio di cattedre.

Sperimentazione licei quadriennali: risparmi per un milione di euro e tagli di 40mila cattedre

Il ministero guidato da Stefania Giannini ha deciso di proseguire lungo la strada della sperimentazione del liceo quadriennale.

In realtà, però, lo si sta facendo in sordina e senza troppo clamore: il decreto, infatti, dovrebbe far partire la sperimentazione soltanto in una sessantina di istituti. Il problema, dal punto di vista pragmatico e mettendo da parte le considerazioni di carattere didattico e pedagogico, riguarda il fatto che, se la sperimentazione dovesse arrivare a regime, si perderebbero circa 40mila cattedre, con un enorme numero di soprannumerari. Il tutto per risparmiare circa 1,380 milioni di euro, secondo le stime dell'allora ministero Profumo. Proprio nel momento in cui i ricorsi per l'inserimento in GaE potrebbero far entrare decine di migliaia di docenti nelle graduatorie per l'assunzione e ci sono proteste contro la scomparsa delle cattedre per i vincitori del concorso scuola 2016, questa decisione del Ministro non può che suscitare nuove polemiche. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.