Le ultime notizie pensioni oggi 20 ottobre parlano soprattutto di quelle categorie specifiche di lavoratori che non hanno avuto o ritengono di non aver avuto una soluzione definitiva alla propria situazione. Innanzitutto, i lavoratori precoci: dopo la manifestazione di martedì, si è deciso di scendere nuovamente in piazza, questa volta a Bologna, per contestare la riduzione della platea per la Quota 41. C'è poi il nodo dell'Opzione Donna: da un lato, si segnala la partecipazione alla medesima mobilitazione dei precoci, dall'altro l'onorevole Simonetti ha lanciato un allarme sulla possibile proroga.

Infine, ci sono gli esodati, i quali attaccano duramente Nannicini per le sue dichiarazioni durante il programma UnoMattina. Insomma, la riforma Pensioni del governo Renzi non sembra convincere queste categorie, ma anche la stessa APE non sembra piacere molto ai possibili diretti interessati.

Lavoratori precoci e Opzione donna: ultime notizie pensioni oggi 20 ottobre

Le ultime notizie pensioni al 20 ottobre segnalano la decisione di mettere in campo una nuova mobilitazione per il 22 ottobre, ad opera dei lavoratori precoci e dei comitati per la proroga dell'Opzione Donna. i cosiddetti precoci attendono quali saranno le misure definitive nella legge di stabilità e soprattutto aspettano di capire quanti di loro saranno esclusi dalla Quota 41 stabilita dal governo Renzi.

I comitati per l'Opzione Donna attendono, invece, i dati sulla sperimentazione che, però, tardano ad arrivare; secondo Simonetti della Lega Nord, è possibile che la proroga non venga mai effettuata perché la stessa norma che prevedeva la sperimentazione era stata scritta a suo tempo in maniera particolarmente fumosa e contraddittoria.

Esodati contro Nannicini: ultime notizie pensioni oggi 20 ottobre

Ma la riforma pensionie la legge di stabilità 2017 dovrebbe contenere anche una misura per gli esodati, la tanto attesa ottava salvaguardia. Il problema è chi sarà salvaguardato e in che misura ed è proprio su questo punto che si è consumato uno scontro con Tommaso Nannicini, uno dei maggiori fautori del processo di riforma.

Gli esodati accusano il Sottosegretario per le due dichiarazioni: ci sarebbe infatti una disparità di trattamento nei requisiti per l'accesso al beneficio che penalizzerebbe i licenziati a tempo determinato e i contributori volontari. Si tratta di una guerra di cifre: il governo Renzi, usando una medesima strategia messa in campo con i lavoratori precoci, intende promuovere un provvedimento, ma ridurre quanto più possibile la platea di accesso. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.