La Buona Scuola è un progetto che ha reso fieri i suoi due sostenitori principali: il premier Matteo Renzi e il ministro dell'istruzione Stefania Giannini. Da loro è stato fortemente voluto e definito come una nuova era all'interno del sistema delle istituzioni. Questo obiettivo ha coinvolto tutti i lavoratori della Scuola, nessuno escluso. Forse, i più colpiti da tale innovazione sono stati i docenti precari.

Possiamo però esaminare con occhio clinico tre temi che sono legati a doppio filo a tale progetto, proprio perché di esso sono figli, prodotti derivati di un cambiamento che, a ragion veduta, non è stato sempre positivo. I temi che tocchiamo sono la mancanza di docenti di sostegno (in particolar modo in istituto superiore), la mancata garanzia di assunzione dei docenti che hanno vinto il concorso scuola e il portfolio digitale.

Buona Scuola: tre temi che fanno discutere

Il progetto Buona Scuola, che vuole portare innovazione all'interno di un sistema ritenuto obsoleto, sta riproponendo due situazioni già viste: la mancanza di lavoratori adeguati alle mansioni da svolgere e la disoccupazione.

In ultimo il nuovo sistema all'avanguardia con i tempi sta generando non poca confusione in chi se ne deve avvalere.

Penuria docenti di sostegno: la Buona Scuola fa fatica a rispettare i tempi. Devono essere ancora nominati 20 mila docenti di sostegno poiché le nomine annuali sono fortemente in ritardo. Va da sé che in molti istituti si attende ancora che tali posizioni vengano ricoperte da insegnanti preposti a tale ruolo. Un esempio per tutti i casi, quello dell'istituto tecnico commerciale Salvemini di Casalecchio di Reno all'interno del quale si attende l'assegnazione di 30 posti vacanti di sostegno. Il Preside è stato costretto a contattare le famiglie per disporre la frequenza degli alunni disabili in maniera rotatoria; gli alunni disabili frequentano a giorni alternati per potere beneficiare della presenza degli insegnanti di sostegno disponibili.

Concorso scuola, docenti e disoccupazione: il senatore Fabrizio Bocchino si è espresso sulla situazione dei vincitori del concorso docenti. Bocchino ha affermato che il Miur ha gestito male la situazione. In alcune regioni, prendiamo ad esempio la Sicilia, il 98.9% dei vincitori del concorso a cattedra si ritrova senza lavoro. Questo accade perché la maggiore parte dei posti disponibili sono stati utilizzati per la mobilità straordinaria. Se si pensa che le immissioni in ruolo si sono chiuse con il 15 settembre la situazione appare ancora più grave; molte cattedre sono ancora vacanti e il numero di supplenti è ancora alto, mentre la disoccupazione incombe.

Portfolio digitale, una nuova era: questa nuovo modo di intendere la formazione di ogni docente fa parte della vita degli insegnanti, ma molti hanno le idee ancora confuse.

Va quindi specificato che ogni insegnante avrà un proprio portfolio digitale all'interno del quale figurerà il suo Piano Formativo Individuale: le competenze del docente con tanto di esperienze lavorative e percorsi formativi conseguiti lo comporranno. Il docente avrà una formazione continua e il suo portfolio digitale vedrà l'aggiornamento di tali competenze aumentare nell'arco dell'intera carriera lavorativa. Questo grande progetto assume proporzioni internazionali: il ministro Giannini si dice soddisfatta della crescita culturale di ciascun docente, che avverrà sulla base di una formazione continua conseguibile sia con aggiornamenti a distanza e non. Anche Oon Seng Tan, direttore dell’Institute of Education di Singapore, si è espresso su questo progetto definendolo un approccio significativo che garantisce effetti positivi tanto ai docenti quanto agli alunni.

Infine, rappresentante dell’Unesco: Jordan Naidoo ha asserito che questo progetto rende il sistema educativo italiano allineato con quello internazionale, quindi significativo per la collaborazione tra Unesco e governo italiano.