La complessa e lunga vicenda dei ricorsi per l'inserimento in GaE dei docenti con abilitazione TFA e PAS vive una nuova inaspettata 'tappa': il TAR del Lazio, infatti, ha fatto sapere che, nonostante la Camera di Consiglio fosse stata calendarizzata per il 6 ottobre, a causa della necessità dell'impugnazione delle nuove graduatorie, il tutto sarà rinviato ad un periodo compreso tra la fine di ottobre e gli inizi di dicembre. Quali sono le motivazioni di questa scelta? È chiaro che, se tutti i docenti abilitati entrassero nelle Graduatorie ad Esaurimento, l'intero 'piano' della Buona Scuola di Renzi e Giannini salterebbe.
Intanto, sono moltissimi i docenti che attendono la sentenza definitiva: in particolar modo, tutti coloro che non hanno superato il concorso scuola 2016(ora si parla di deroga al vincolo triennale) e che rischiano di essere 'esodati' dalla scuola.
La lunga vicenda dei ricorsi per l'inserimento in GaE: motivi 'tecnici' o 'politici'?
La notizia del rinvio delle sentenze definitive per i ricorsi per l'inserimento in GaE arriva direttamente dal sindacato Anief. Il TAR – questo si legge nel comunicato – avrebbe deciso di rinviare la Camera di Consiglio a data da destinarsi nel periodo compreso tra la fine d'ottobre e gli inizi di dicembre. La motivazione è la necessità di impugnare anche le Graduatorie che sono in corso di pubblicazione in questo periodo.
La notizia, comunque, non ha convinto molto i ricorrenti: si tratta, infatti, di una causa che è iniziata nel 2013 e, a distanza di tre anni e più, è sembrato strano un ennesimo rinvio. È chiaro, insomma, che si tratti di un ricorso che può avere delle importantissime conseguenze per i prossimi anni: l'ingresso in GaE di decine di migliaia di docenti significherà la necessità di nuovi piani assunzionali e, probabilmente, il rallentamento delle future procedure concorsuali, almeno per alcune cdc. L'intero impianto della 'Buona scuola', sul versante delle nuove regole sul reclutamento, salterebbe del tutto. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.